Asidep, la vertenza si sposta in Regione. Ancora un nulla di fatto?

La riunione di questo pomeriggio, prevista per le ore 16, richiesta dal liquidatore unico della partecipata, Dino Covino, non risolverà ancora niente

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Foto: Telenostra

Gli incontri si sposteranno, come richiesto dai sindacati, in campo neutro presso palazzo San Giacomo sede della Regione Campania. La vertenza Asidep, allo stato dell’arte, è destinata ad un lungo braccio di ferro. E la riunione di questo pomeriggio, prevista per le ore 16, richiesta dal liquidatore unico della partecipata, Dino Covino, non risolverà ancora niente. Anche perché le richieste del presidente Pasquale Pisano, e del Consorzio Asi, per operai e sindacati sono “irricevibili”. Negli ultimi due incontri si è parlato, infatti, di ammortizzatori sociali. E i dipendenti della depurazione irpina hanno risposto che, attraverso quelli, “non c’è nessuna garanzia del posto di lavoro”.

I segretari provinciali di Fiom, Fismic e Uilm si sono rifiutati di firmare il documento finale, sottolineando che i 54 dipendenti Asidep aspettano ancora cinque stipendi arretrati e la tredicesima. Gli esuberi eventuali, – in diciotto avrebbero continuato a lavorare – sarebbero stati sempre con il fiato corto. Una prima bozza di accordo è stata rifiutata, quindi si è proceduto con una correzione, richiesta sempre dal liquidatore unico di Asidep, in cui si prevedeva la firma di tutti i sindacati. L’unico era stato l’Uglm, altrimenti non si sarebbe potuto andare avanti.

“Un ricatto” – per Giuseppe Morsa, Giuseppe Zaolino e Gaetano Altieri, segretari provinciali di Fiom, Fismic e Uilm che anche nella riunione di oggi andranno con gli stessi propositi se quella bozza di accordo non sarà cambiata. E serviranno a poco i toni trionfalistici dello stesso presidente dell’Asi e del presidente della commissione agricoltura della Regione Campania, Maurizio Petracca, che annunciavano cinque milioni di fondi stanziati da palazzo San Giacomo, per l’ammodernamento e la rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione. Soltanto tre anni fa sono stati finanziati altri cinque milioni.

Ma Asidep non lavora più per “conto terzi”. Vuol dire, probabilmente, che sono serviti a poco. E bisogna ancora capire come andrà a finire la vicenda dei contributi non versati ai lavoratori, per svariati anni. Cosa che, in verità, sembra la peggiore di tutte.