Sono decenni che in Irpinia si parla di banda ultra larga ma ad oggi quest’opera, a mio parere strategicamente importante per lo sviluppo della provincia di Avellino, è ferma al palo. L’istantanea della provincia, che emerge dallo studio nazionale relativo allo stato di realizzazione progetto BUL, la rete pubblica di TLC a banda ultralarga, oltre i 30 megabit al secondo in download, è scandalosa a causa dei tanti cantieri rinviati al 2021-2022 e con solo 2 comuni cablati. E’necessario dare un’accelerata per il completamento di un opera che può essere un’occasione di riscatto soprattutto per le aree interne che oltre alla pandemia stanno vivendo un altro incubo “lo spopolamento”. Sono tante le aree industriali in alta Irpinia e nella Valle Caudina dove la copertura della rete è scarsa se non assente, causando disagi soprattutto in periodi di pandemia dove le aziende si organizzano il lavoro attraverso videoconferenze e smartworking, senza dimenticare studenti e insegnanti che vivono l’incubo della dad. I dati Istat ci dicono che una famiglia su 3 che vive in campagna non ha la connessione internet, nel 2020 questo è inaccettabile. E’ ora che l’Irpinia inizi a correre cominciando proprio dalla banda larga”.
Così in una nota il senatore Pasquale Pepe, segretario provinciale della Lega di Avellino.