Campo largo, Cannizzaro: “Grazie no”. E Petracca…

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Di Gianni Festa

Il cosiddetto “campo largo” del Centrosinistra naviga a vista. Tutti contro tutti, anche se i nomi che si spendono per la candidatura a sindaco fanno parte solo dell’elenco dei probabili.  Alla fine si ritorna a come era cominciato ad inizio della campagna elettorale puntando sul nome di Raffaele Cannizzaro. Il nome del prefetto a riposo, attualmente commissario straordinario al Comune di Castellammare di Stabia fino al prossimo giugno, era stato sussurrato almeno due mesi fa. Si dice su indicazione dell’ex presidente del Senato Nicola Mancino.  Un nome autorevolissimo, di grande competenza, funzionario dello Stato a tutto tondo. Esattamente l’opposto del sindaco uscente Gianluca Festa. Ma il treno è passato e la buona occasione per la città si è perduta. Tanto che il prefetto Cannizzaro, di fronte alle polemiche in seno alla coalizione, avrebbe deciso per il: “No grazie”. Il condizionale è d’obbligo, anche se Cannizzaro, interpellato ai massimi livelli, anche dal governatore De Luca, avrebbe declinato la sua disponibilità.

Intanto Maurizio Petracca, investitosi della responsabilità di indicare il candidato sindaco del centrosinistra, ha sondato la disponibilità di Fiorella Pagliuca. Bella donna, intelligente, con la scuola nel cuore, la Provveditrice irpina non sarebbe del tutto restia ad accettare. Si è consultata per un consiglio anche con l’assessora regionale Lucia Fortini che le avrebbe lasciato campo aperto. Una donna, con tante risorse, al comando, potrebbe rappresentare una novità in campagna elettorale. Guardando sempre  nella società civile, Petracca avrebbe pensato di interpellare il dirigente scolastico dell’Istituto agrario Pietro Caterini, manager di indiscusse capacità, profondo conoscitore della città e dei suoi problemi. Caterini starebbe sfogliando per ora la margherita. Triste mestiere quello dei cronisti dovendo stare indietro ai si dice, alle interpretazioni, dei sussurri che si rincorrono, costretti a lanciare i nomi per raccontare di una politica che non c’è. Come al gioco del lotto. Dove difficilmente si vince se non si ha fortuna. Se, come è probabile,  Petracca non dovesse avere successo con la scelta nella società civile, allora potrebbe fare riferimento all’interno del partito. In questo caso la scelta potrebbe cadere su Antonio Gengaro, scuola Di Nunno, esponente di rilievo del Pd, linea Schlein, che della città conosce nuovi e vecchi problemi. Potrebbe essere il suo nome gradito all’alleanza del campo largo. In questo caso la battaglia elettorale diventerebbe di sapore politico. Lo sarebbe ancora di più se lo stesso Petracca decidesse di scendere in campo direttamente, così come viene richiesto da più parti. Ma il consigliere regionale Pd, presidente della Commissione agricoltura della Regione, per quanto è dato sapere e come da lui stesso riferito nella trasmissione “Dieci minuti” condotta da Norberto Vitale  su Telenostra, non intende assolutamente rinunciare all’incarico regionale se mai fosse eletto a sindaco al posto di Gianluca Festa. Quest’ultimo, mentre nel campo largo si balla, sta preparando una corazzata con tante liste a suo sostegno. A cominciare da quella che vede impegnato il suo fido Livio Petitto, trasformista senza rispetto, approdato da tempo nella schiera dell’on. Umberto De Basso De Caro, socialista di animo e di cuore. Petitto, dopo essere stato manciniano doc, oggi  frequenta i palazzi romani e regionali in nome e per conto del parlamentare sannita. Petitto, che ha anche qualche problema di clientela, approdato in Parlamento, dopo essere stato esponente del Pd oggi, ha fondato un  gruppo regionale autonomo con l’ex presidente Caldoro, ponendosi l’obiettivo di dare man forte al sodale Gianluca Festa. Sul voto amministrativo, come si vede, le partite aperte sono tante. Anche nel centrodestra dove si sta consumando il referendum Genovese sì, Genovese no.