Cantine Astroni. Tasting Notes and Winexperience to 360°

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È  un’azienda situata in un’area tanto inaspettata quanto incantevole, conosciuta per svariate eccellenze, ma difficilmente accostata al vino. Siamo in un punto logisticamente strategico del sud Italia, in Campania, precisamente nel comune di Napoli, tra Napoli e Pozzuoli: i Campi flegrei. Qui scoviamo una realtà giovane e dinamica del panorama enologico italiano, l’azienda Cantine Astroni. Ad accogliermi è Cristina Varchetta (compagna del Master Alma Ais) che in azienda, si occupa con cura dell’accoglienza e della gestione degli eventi, una donna del vino, giovanissima, ma già con un bagaglio ricco di esperienza. Ci incamminiamo tra i filari e guardandomi intorno, non posso non ammirare il paesaggio che colma quest’area, come già detto, strategica, vi starete chiedendo perché, gode di un ottimo microclima, semplicemente “isolata” dal caos urbanistico, dall’aria siccitosa, a soli dieci minuti di auto da Posillipo, Mergellina e dal centro storico di Napoli. Passeggiando tra le vigne, in pendenza, su terrazzamenti a 200 metri sul livello del mare, Cristina sfodera una miriade di informazioni relative alla storicità del luogo con gran professionalità. Le conformazioni di questi suoli, che risalgono ad un periodo che va dai 5000 ai 3500 anni fa, vedono gli oltre 100 anni di storia di questa famiglia. L’ idea di produrre vino, per poi commercializzarlo, nacque dal bisnonno di Cristina, Vincenzo Varchetta, fu successivamente concretizzata dal nonno Giovanni, che negli anni ha trasmesso a figli e nipoti l’amore, la dedizione e le conoscenze apprese nel tempo. Dal 1999, prende effettivamente vita l’azienda “Cantine Astroni”, la volontà di comunicare e valorizzare il territorio campano non sono più un sogno!

Tasting Notes and Winexperience to 360°

Recentemente certificata azienda biologica, mi racconta Cristina, “una ricerca legata a questa corrente di pensiero, (oggi vista in alcuni casi come forzata ed adottata dai più per seguire le mode del tempo), che è arrivata in maniera del tutto spontanea, grazie soprattutto a dei fattori climatici, geografici e geologici, (la coltivazione in una riserva naturale radicata a ridosso di un cratere vulcanico) che permettono interventi davvero limitati sia in vigna, che in cantina e che conferiscono caratteristiche inimitabili” . Vigne che al giorno d’oggi vengono definite metropolitane, poiché situate tutte nel comune di Napoli, tant’è che Napoli è la seconda città d’Europa con più ettari vitati, dopo Vienna. Dapprima i Greci, portano la vite in questa zona, utilizzando sistemi di allevamento ad alberello che in Grecia erano ottimali grazie all’ausilio dei venti, ma che in un’area poco ventilata come quella flegrea, vedevano marcire le uve, poi i Romani che si accorsero dei metodi non conformi alla posizione geografica, decisero di utilizzare il sistema a falanga, ossia il palo che sostiene le viti, da qui secondo una scuola di pensiero deriverebbe il nome falanghina. Dalle 4 vigne “tutte a piede franco” per un totale di circa 12 ettari, l’azienda ricava un’ampia fascia di vini, 11 per l’esattezza (2 spumanti, un extra dry e un brut, 5 rossi e 4 bianchi). Varie sfaccettature al fine di poter appagare i più curiosi con gusti particolari, ma anche coloro che cercano qualcosa di meno impegnativo…Mentre osserviamo vigna Astroni, Cristina prosegue nel racconto: “dai terrazzamenti più alti produciamo il vigna astroni e dai più bassi lo strione, i due cru di falanghina, e troviamo anche una piccola percentuale di piedi rosso. Qui i suoli sono vulcanici con una magnifica esposizione ad est e sud-est. Dalla vigna camaldoli dove la matrice dei suoli è il tufo, produciamo i rossi Colle Rotondella, il Campi Flegrei DOC Piedirosso e Tenuta Camaldoli, Riserva di Piedirosso. Invece Vigna imperatrice vede la coltivazione di solo uve falanghina, da queste è prodotto Colle Imperatrice, il nostro Campi Flegrei DOC Falanghina. Infine vigna Iossa che è il progetto dedicato ai Fondatori dell’azienda, Don Giovanni e Donna Luisa ed è pertanto nota anche come, “Vigna dei Fondatori”. Circa il 50% della proprietà è stato vitato a bianco e il restante 50% a rosso. Dal 2018 i primi vini commercializzati da queste vigne sono due, un campi flegrei rosso doc e un campi flegrei bianco doc, il desiderio di raccontare un territorio che lasciasse il ricordo dei fondatori, quel territorio che ha dato prestigio al nome Cantine Astroni”. Dai vigneti ci spostiamo in cantina, gestita dal cugino di Cristina, Gerardo Vernazzaro, enologo che ha acquisito profonde competenze  negli anni grazie agli studi di Viticoltura ed Enologia all’ università di Udine. Cristina mi spiega i vari processi di lavorazione e maturazione dell’ampia gamma dei loro vini, nessuno dei quali svolge la trasformazione malolattica (tra poco capirete il perché), in prevalenza si utilizza l’acciaio e pochissimo intervento del legno, mai in fermentazione, ma in affinamento (solo per i vini Strione e tenuta Camaldoli) che in ogni caso è di lieve supporto e mai invasivo essendo tonneaux di terzo passaggio. Per chiudere la visita, mi fa accomodare nella sala degustazioni dove degustiamo tutta la linea dell’azienda, ci vorrebbe un’intera pagina per raccontarveli uno per uno, per fortuna come consiglia Cristina, basterebbe provarli, perché provandoli si ritroverebbero le tre parole con cui lei afferma di poterli riassumere, cioè: sapidità, mineralità e freschezza (ecco perché non svolgono malolattica, proprio per preservare questi elementi). Dal video e dai post con le foto delle bottiglie e relative descrizioni sui vini (sui miei social), vi accorgerete che un’altra particolarità è il packaging, reso unico dalle cosiddette “etichette parlanti”, ovvero etichette che raccontano il territorio e il prodotto, realizzate dall’artista Mele.

Una mattinata all’insegna di aneddoti, dal profumo di storia, viaggi alla scoperta di tecniche riportate a casa con lo scopo di raggiungere sempre più un livello qualitativo alto, senza mai perdere di tipicità e passione. Per approfondimenti su questa visita, potete trovare il video report e le foto dei vini con le descrizioni sui miei canali Cris Winexperience. Felice di avervi intrattenuti accompagnandovi in questo viaggio, credo che la sola lettura non basti, per tanto vi consiglio vivamente di visitare la zona, l’azienda, degustare i vini per comprendere il territorio (in compagnia di Cristina che vi guiderà in tutto il percorso)…in questo modo potrete assaporare il respiro di questa area poco conosciuta, ma immensamente magica. Grazie, un saluto da Cris e alla prossima winexperience.

di Cristian Russomanno