Confimprenditori: “In Irpinia non serve reddito di cittadinanza ma imprese e lavoro”.

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“Non sembra conveniente in questi giorni d’attesa muovere obiezioni e
critiche ai possibili futuri governanti. Al di là delle convenienze e dei
posizionamenti tattici però una confederazione autonoma ha il dovere di dire la
sua verità, per esempio sull’insostenibilità del reddito di cittadinanza.Non
prima però di ricordare che Confimprenditori aveva auspicato, alla vigilia
delle elezioni, un risultato di forte discontinuità dalle urne e, che unica tra
le associazioni datoriali, si era schierata per il No al referendum
costituzionale. Referendum voluto e perso da Renzi con il supporto di chi
sosteneva che la sconfitta del Si avrebbe preparato l’apocalisse. Fatte queste
premesse veniamo al punto: il reddito di cittadinanza – al di là della sua
sostenibilità economica – non è la soluzione alla disoccupazione in generale e
non è in particolare la risposta adeguata alla depressione economica del
mezzogiorno. Il sud e l’Irpinia non hanno
bisogno di ulteriori sussidi – troppi ne sono stati riversati anche in questi
anni per finanziare campagne politiche in deficit – l’Irpinia ha bisogno di
sviluppo, di lavoro dunque di un grande piano infrastrutturale che attiri
imprese e agevoli il lavoro di quelle che ancora ci sono. Occorre investire per
creare le condizioni dell’occupazione non cronicizzare la disoccupazione
sussidiandola. Ricordiamo che un’associazione di categoria non esiste per
sedere ai tavoli del potere ma ‘per rappresentare gli interessi delle imprese e
di coloro che tutti i giorni lavorano e sono costretti a pagare l’ira di dio di
tasse’. A proposito di promesse: il futuro Governo si ricordi la flat tax e il
pagamento dei debiti della Pa con imprese”. Gerardo Santoli vice presidente nazionale Confimprenditori