Un fiume di reazioni e di dure condanne stanno travolgendo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Lo scontro verbale con la polizia, lo scambio di dure accuse con insulto finale all’indirizzo della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno sollevato un mare di reazioni, tutte di solidarietà alla premier e di forte critica al governatore campano.
Tra i tanti commenti, la senatrice campana di Fratelli d’Italia, Giulia Cosenza, ha detto:«Da donna e da cittadina campana resto interdetta di fronte allo scempio istituzionale e al turpiloquio compiuti stamattina dal presidente Vincenzo De Luca. Dopo aver utilizzato indebitamente e in modo pretestuoso i loghi di Anci e Regione Campania e dopo essersi recato a palazzo Chigi sapendo benissimo che non sarebbe stato accolto da esponenti governativi impegnati altrove, si è permesso di insultare il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Mi chiedo: dove sono le femministe? Dove sono le donne del Pd? Dove sono tutte coloro così solerti a denunciare un immaginario patriarcato? Ora che un esponente di spicco della sinistra esprime violenza verbale verso il presidente Meloni si sono nascoste. Vergogna».
E la Presidente Provinciale per Avellino di Fratelli d’Italia, Ines Fruncillo, ha commentato così la giornata:«Il Governatore Vincenzo De Luca ha perso decisamente il filo. Se fino a qualche giorno fa, ci limitavamo a denunciare la sua fallimentare azione politica, che si trascina stancamente da anni, per la Regione Campania, adesso dobbiamo davvero pensare che a livello umano sta oltrepassando ogni limite, e che ha perso decisamente il filo.
Le sue offese nei confronti del Presidente del Consiglio, la sua mancanza di rispetto, non fanno più notizia, ma rappresentano di certo uno spettacolo indegno da cui qualsiasi partito sarebbe tenuto a prendere le distanze, il Pd con la Schlein in primis.
Naturalmente non possiamo che giudicare indecoroso lo spettacolo della giornata da lui promossa, con tanto di “plauditori” al seguito, usando indebitamente l’immagine dell’Anci e della Regione Campania. Un disonore, di certo, per gli amministratori che lo hanno affiancato.
Il turpiloquio e il vittimismo di De Luca rappresenta la dimostrazione plastica della inesorabilità del suo tramonto: De Luca aveva in passato consenso e discrete capacità retoriche; il primo lo ha ormai perduto da tempo, con la performance dialettica di oggi si evidenzia l’esaurimento delle seconde. Siamo al cospetto di un signore che dovrebbe pensare a riposarsi, anche per il suo bene, non solo per quello dei cittadini campani».