De Francesco, dalla storia di una famiglia alle contraddizioni del Sud

Ieri la presentazione del romanzo al Circolo della stampa

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Dalle memorie di una famiglia del Mezzogiorno, costretta a fare i conti con gli sconvolgimenti della storia, alla politica oggi. E’ una riflessione a tutto campo quella scaturita dalla presentazione al circolo della stampa di Avellino del romanzo del giornalista e scrittore Aldo De Francesco dal titolo “La stanza dei casti amanti – Una storia familiare”. A cofrontarsi Gianni Festa, fondatore direttore del nuovo settimanale Corriere dell’Irpinia Franco Genzale, direttore di IrpiniaTv e Mino Mastromarino avvocato e bibliofilo. A moderare il dibattito il giornalista Ottavio Lucarelli. Una storia fortemente autobiografico, quella consegnata nel volume, che sceglie di partire dallo storico palazzo del Seicento della famiglia gentilizia De Francesco. Una famiglia divisa tra un ramo che continua a vivere nel mito dei Borbone mentre l’altro invece guarda ai Savoia.

E’ De Francesco a spiegare come “Il teremoto del 1980 riporta le famiglie alla concretezza della vita, allontanandolo dalle beghe e dal rancore, agendo come collante”. Lucarelli pone l’accento sulla forza di un libro fortemente autobiografico “che si fa spaccato della storia del Mezzogiorno”. Mastromarino sottolinea come ci troviamo di fronte a “famiglie che cercano in tutti i modi con forza, coraggio e dignità di affrontare gli attriti della storia”. Il direttore Gianni Festa pone l’accento su un libro che parla di Sud e che si fa comunque tentativo di interrogarsi “sull’immobilità dei territori, su classi dirigenti inadeguate, quello che è il male atavico del Mezzogiorno. Oggi ci troviamo di fronte a città degradate che devono ancora fare i conti con i problemi di ieri”