Difendere l’Europa, l’appello di Galtieri

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“L’Europa è salva”: muove da questa premessa l’ intervento di Francesco Galtieri, intervenuto nei giorni scorsi al Circolo della Stampa per ragionare dei risultati delle elezioni Europee a poco più di un mese dal 26 Maggio.” Bisogna saper leggere e spiegare i dati. Il successo della Lega, pur rilevante in Italia, non è ancora condizionante nelle scelte europee come debole è la forza dei pentastellati. Fortunatamente nel Parlamento Europeo,la maggioranza è ancora europeista con una buona tenuta dell’ ALDE( Alleanza dei democratici e dei liberali per l’ Europa”.Galtieri,dottore in “Scienze internazionali e diplomatiche” ,con un dottorato in ” Sistemi politici e sociali dell’ Africa contemporanea,dopo 16 anni come funzionario nelle Nazioni Unite,ha avvertito l’ esigenza di rientrare in Italia per fare maturare una nuova coscienza delle istituzioni europee che,a suo dire, sono state opportunamente blindate da Macron e dalla Merkel agevolando le nuove nomine di David Sassoli e Ursula von Dee Leyen.” Sassoli – spiega Galtieri è alla terza legislatura e come Presidente del Parlamento Europeo saprà fare valere la sua esperienza di attento riformatore dei Trattati di Dublino che regolano la gestione dell’ immigrazione.La von der Leyen e’ donna preparata che ha saputo gestire le politiche sociali della Germania,dopo il tracollo della previdenza per l’ annessione della Germania dell’Est”. Galtieri, invitato al Circolo della Stampa da Bruno Gambardella, ha il piacere di confrontarsi sulla tematica con studiosi dell’ integrazione europea.”Riprendendo Adenauer- chiosa Giovanni Bove-dobbiamo convincerci che quello europeo è dapprima un sogno, poi una speranza, oggi più che mai una necessità. Il vero problema è che l’ Europa viene avvertita come una sovrastruttura,senza renderci conto che la sua stessa nascita, con la CECA ha rallentato la produzione di carrarmati, facendo sì che la pace non fosse una Chimera”.Bove è convinto che occorrano nuove forme di umanesimo che vedano le comunità locali come gente ” con la testa in Europa”,come suggeriva lo stesso Sturzo. Appassionato ed argomentato è anche l’ intervento di Stefano Vetrano il quale si è detto turbato dell’atteggiamento dei parlamentari europei che, dinanzi all’ Inno alla gioia, hanno voltato le spalle.” Noi giovani- auspica Vetrano- dobbiamo diventare sempre più europeisti”.Muovono in tal senso anche gli interventi di Gallo il quale ricorda l’ iniziativa dei ” Figli costituenti” con l’ intento di curare interessi ambientali ed istruzione anche nel rispetto del 17 goals di Agenda 2030.” Bisogna davvero individuare le priorità di azione – interviene Galtieri- perché gli scandinavi hanno le loro ragioni per difendere i ghiacciai.Veniano troppo facilmente distratti dalle vere necessità, messi a nostro agio dall’ aria condizionata dei centri commerciali, mortificati nel fare scuola in luoghi fatiscenti.”Ricco di suggestioni anche l’ intervento di Luigi Mainolfi che ricorda” Il vero meridionalista è chi propone e non chi invoca.Stiamo attenti al nostro Sud che sta diventando un deserto.”Quella europea sta diventando una questione ineludibile come quella del riscaldamento climatico.Gambardella ascolta con attenzione i vari interventi,arrivando alla conclusione che non si possono rinviare confronti nella scuola e tra la gente su un’ Europa non da idolatrare a neanche da rinnegare anche perché ogni criticità non è colpa dell’Europa ma della persone che la vivono, a cui va assegnato il compito della responsabilità!In sala anche Benedetta Russo, studentessa del Convitto Nazionale che chiede a Galtieri un pensiero per i giovani della città: accurata è la risposta” La realtà di oggi è quella che state ereditando dai vostri genitori; la realtà nella quale vivrete sarà il frutto dell’ impegno con il quale tradurrete i vostri sogni in realtà. E questa realtà si chiama Europa”.

Di Pellegrino Caruso