“Difendiamo la città Ospedaliera”, il comunicato di Passaro

0
798

Comunicato stampa del gruppo “Cittadini in Movimento” – Passaro sindaco

Il 19 aprile la Regione Campania ha emesso un decreto, il n. 29, con il quale il Governatore ha ritenuto necessario accorpare il Landolfi di Solofra all’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino, dislocando alcuni reparti da Avellino a Solofra, così privando la Città ospedaliera e gli Avellinesi di reparti importanti.

Abbiamo impiegato 50 anni per accorpare tutti i reparti presso la Città ospedaliera ed ora stiamo tornando indietro.

Stranamente la Regione Campania, dopo aver chiuso il presidio ospedaliero di Bisaccia che si trovava in una zona disagiata a tutela dell’Alta Irpinia per un problema di spendingreview,  oggi decide frettolosamente di investire, con un grande dispendio di risorse pubbliche, su un ospedale come il Landolfi che è posizionato ad un distanza di circa 10 km da due plessi ospedalieri come quelli di Avellino e Mercato Sanseverino e non lontano dall’ospedale di Salerno.

Molti anni fa, per evitare gli sprechi economici derivanti anche dal continuo via vai di ambulanze, che dalla periferia si disperdevano tra i 4 plessi ospedalieri allora attivi (il Capone, il Maffucci, Viale Italia e Monteforte), si pensò di creare l’Azienda Ospedaliera di secondo livello. Nel 2018, in barba alla più elementare logica, dall’alto decidono di decentrare alcuni reparti, lasciando un’azienda di 2° livello, quale il Moscati, senza reparti essenziali, costringendo tutti i pazienti a raggiungere Solofra con tutti i disagi dovuti alla galleria spesso interrotta (una tra le 13 gallerie più pericolose di Italia), una viabilità insufficiente ed inidonea anche per la mancanza di una corsia di emergenza.

 

COSA STA PER ACCADERE

TRASFERIMENTO DEL REPARTO DI OCULISTICA E GERIATRIA DALLA CITTA’OSPEDALIERA ALL’OSPEDALE DI SOLOFRA

La Città ospedaliera perde alcuni reparti (oculistica e geriatria) in favore del Landolfi di Solofra, dopo che nel 2017 sono stati già soppressi i reparti di terapia geriatrica intensiva e di terapia antalgica.

Il Landolfi è un ospedale che, seppure vanta la presenza di un pronto soccorso, manca di reparti fondamentali per l’arrivo di pazienti “in acuto” (con gravi crisi in atto), quali la rianimazione, la cardiologia con l’emodinamica, l’urologia, la neurochirurgia, la neurologia con strokeunit, la pneumologia, tutte specialità necessarie a poter gestire un paziente in gravi condizioni.

Non si vede come si possa gestire un paziente geriatrico, che è un paziente complesso, senza il supporto delle altre branche. Lo stesso può dirsi per l’oculistica.

In breve viene compromessa la possibilità di curare i pazienti con un approccio multidisciplinare.

Un paziente con un infarto o un ictus o una crisi respiratoria farà in tempo ad arrivare dall’ospedale di Solofra all’ospedale di Avellino?

Un pazientepolitraumatizzato con una lesione oculare andrà all’ospedale di Avellino o all’ospedale di Solofra? Salverà la vita o l’occhio?

 

 

  • ILLOGICA DUPLICAZIONE DI REPARTI TRA CITTA’OSPEDALIERA E LANDOLFI DI SOLOFRA

Mentre si decidono di sopprimere alcuni reparti alla Città ospedaliera, rimane inspiegabilmente il doppione di alcuni reparti tra le due strutture di Avellino e Solofra, come pediatria, ginecologia, medicina generale ed ortopedia, con duplicazioni anche di figure apicali e di costi.

 

  • ILLOGICA CREAZIONE DI ALCUNI REPARTI PRESSO CITTA’ OSPEDALIERA

Vengono istituiti ad Avellino nuovi reparti, con la creazione di posti letto,  che non necessitano di un approccio interdisciplinare urgente, mentre invece potrebbero essere dislocati a Solofra: nutrizione clinica, odontoiatria.

 

  • SPRECO DI DENARO PUBBLICO PER RISTRUTTURARE UN OSPEDALE PRECARIO

Il LANDOLFI di Solofra necessita di consistenti interventi strutturali per ospitare i nuovi reparti di geriatria ed oculistica nonché di nuove sale operatorie attrezzature. Si vocifera di una previsione di spesa di circa 1 miliardo di euro.

Si preferisce, poi, mantenere un pronto soccorso al LANDOLFI dove manca la possibilità di poter fare la differenza tra la vita e la morte di un paziente, piuttosto che potenziare quello del Moscati che patisce sotto una cronica mancanza di personale che ha portato anche ad aggressioni fisiche nei confronti dei medici, sopraffatti dai tanti pazienti che vi affluiscono.

Si decide di investire capitali ingenti pubblici su una struttura fatiscente, mentre mancano infermieri e medici in tutti i reparti della Città ospedaliera.

Si dovrà poi prevedere un pool di ambulanze per trasferire i pazienti da una struttura all’altra, con un ulteriore aggravio di costi.

 

  • PROMESSA DI UN POLO OCULISTICO D’ECCELLENZA CON DH 24

E’ stato promesso ai cittadini un polo oculistico di eccellenza per giustificare il trasferimento, ma allo stato appare fantascienza: si dovrebbero raddoppiare il numero degli oculisti, creare nuove sale operatorie attrezzate, creare n. 4 unità di rianimazione con almeno 8 anestesisti (ad oggi alla Città ospedaliera mancano numerosi anestesisti, medici ed infermieri per i servizi essenziali).Poi perché non realizzarlo presso la Città ospedaliera negli spazi liberati dai reparti soppressi nel 2017?

 

  • MANCANZA DI UN PARCHEGGIO ADEGUATO, TRASPORTO PUBBLICO INSUFFICIENTE, VIABILITA’ INIDONEA

Al Landolfi, inoltre, si riproporrà il problema dell’assenza di un’area di parcheggio adeguata (faticosamente risolto al Moscati dopo molti anni) e di infrastrutture, nonché la mancanza di un efficiente trasporto pubblico.

La strada di collegamento da Avellino a Solofra più veloce prevede l’attraversamento di una galleria spesso chiusa per lavori ed interessata da incidenti con blocchi stradali.

Le strade alternative sono impervie ed i percorsi non sono brevi. Manca poi una corsia di emergenza.

 

Noi ci battiamo per una città che deve imparare a gestire la salute dei cittadini non quantitativamente creando disservizi, ma qualitativamente attraverso il miglioramento ed il potenziamento della Città ospedaliera “Moscati”, affinché si possa gestire un paziente “in acuto” facendo la differenza tra la vita e la morte.