“Diossine basse nell’aria”, l’analisi dei dati dell’esperto

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“La concentrazione di diossine e furani risulta comunque essere molto bassa in relazione ad altri incendi verificatisi recentemente in Campania.” (Fonte: Arpac, Incendio di Avellino, aggiornamento su diossine e qualità dell’aria, [16 settembre 2019]).

Così commenta i dati il Prof. Giovanni De Feo (Università di Salerno):

“Nel grafico ho confrontato la prima rilevazione del fattore di tossicità equivalente di diossine e furani rilevato ad Avellino con l’analogo risultato per altri due casi di incendi accaduti nei mesi scorsi in Campania (il primo ad inizi agosto a Battipaglia, relativo a rifiuti, il secondo a Casoria in un’attività distributiva di profili in alluminio e accessori per la costruzione di finestre).

Dal confronto si può chiaramente dedurre che, in termini di microinquinanti organoclorurati, l’incendio di Avellino non è paragonabile a casi accaduti recentemente, proprio perché nel caso della ICS la materia prima era polipropoline. La combustione del legno, e di altri materiali presenti, ha comunque generato la produzione di diossine e furani, come era da attendersi seppur in quantità ridotte.

Si ricorda di fare sempre riferimento ai siti istituzionali di Prefettura e Asl per le indicazioni da seguire”.