Gesù mietitore. Fiabe per i più piccoli a cura di Grazia Russo

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Fiabe per i più piccoli a cura di Grazia Russo

Tra le storie trasmesse oralmente si distinguono le leggende religiose, che raccontano le vicende della vita di Cristo e i miracoli dei Santi, secondo una visione tutta popolare, cioè come le raccontava la gente della nostra terra, persone purtroppo di scarsa erudizione.

Gesù mietitore

 

Un girono di giugno col sole alto nel cielo, Gesù e gli apostoli passavano in un viottolo delle nostre campagne, quando li vide un contadino che, scambiandoli per mietitori, li chiamò: “Ehi, cercate lavoro? Io ho tutto questo campo da mietere”.

Gesù fece cenno di sì con il capo. Appena il padrone si allontanò, invitò i discepoli a riparare sotto la chioma di un grosso melo. Erano stanchi per il lungo cammino e si distesero all’ombra.

Quando, a mezzogiorno, la moglie del contadino portò il pranzo, li trovò tutti immersi in un sonno così profondo che non la sentirono arrivare. Li scosse tutti, uno ad uno.

  • Beh? – esclamò, e li redarguì- Ma voi siete venuti per riposare o per lavorare?
  • Il patto è che dobbiamo terminare la mietitura prima che tramonti il sole- la

rassicurò il Signore- e restano ancora tante ore di luce! Ti prometto che questa sera troverai le messi belle e mietute.

  • Com’è possibile, se voi non avete ancora tagliato un solo manipolo? – replicò la

padrona e guardandosi intorno – Le falci dove le avete? Come farete a mietere il grano senza?

  • Come faremo a te non interessa! – tagliò corto Gesù

La donna andò via borbottando. Quando il sole cominciò a calare verso occidente, solo allora Gesù si levò, benedisse le messi, che si stendevano dinanzi a lui per tutto il campo a vista d’occhio, e poi rivoltosi agli apostoli, disse:

  • E ora mettete fuoco!

I discepoli, abituati a ricevere ordini strani dal loro Maestro, senza fare obiezioni appiccarono il fuoco. Era una giornata calda e il fuoco, spinto da una leggera brezza, si diffuse per tutto il campo avvolgendo le spighe in un’unica fiamma.

Subito dopo che il fuoco si spense e si dissipò il fumo, nel campo di grano comparvero centinaia di covoni ammucchiati in bell’ordine e già pronti per la trebbiatura.

Partiti di lì, arrivarono in un’altra valle. San Pietro questa volta camminava innanzi a tutti, perché credeva di aver imparato dal suo Maestro e voleva imitarlo. Vide le spighe di un campo che si affacciavano sulla strada e chiamò il padrone:

  • Vuoi che faccia io la mietitura?

Il contadino lo guardò e sorrise. San Pietro, però, insistette tanto che il padrone lo lasciò fare e rientrò in casa. L’apostolo appiccò il fuoco alle messi e le fiamme, in poco tempo, le ridussero a un cumulo di cenere.

Giunse Gesù con gli altri apostoli ma, passando davanti al campo, tirò di lungo. Più tardi arrivò il padrone e, al vedere tutto quel disastro, si disperò. Poi fece intervenire i gendarmi che arrestarono San Pietro.

La sera, Gesù passò sotto la finestra della prigione in cui era incarcerato San Pietro. L’apostolo, a gran voce, chiamò il Maestro e gli raccontò il malfatto. Gesù ebbe compassione di Pietro e, la mattina successiva, al levare del sole, si recò al campo del contadino e lo benedisse. Più tardi il padrone nel recarsi al lavoro, vide tanti covoni di grano affastellati. Meravigliato, si recò di corsa alla prigione e raccontò tutto ai gendarmi che misero in libertà lo strano mietitore.

 

Comprensione e interpretazione del testo

In quale stagione si svolge la vicenda narrata?

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Competenza grammaticale

Forma il grado comparativo di maggioranza, di minoranza e di uguaglianza dei seguenti aggettivi presenti nel testo: leggere, lungo e calda, puoi inserirli anche in una breve frase da te inventata.

 

Proposta operativa

In quale personaggio del racconto ti piacerebbe immedesimarti? Al suo posto quale decisione avresti preso?