“I giovani impertinenti Sandro e Carla Pertini”, a confronto con Enrico Cuccodoro

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Sarà la sala blu del Carcere Borbonico ad accogliere il 5 giugno, alle 16.30, l’incontro “Sognando giovani impertinenti come Sandro e Carla Pertini”. Il professore Enrico Cuccodoro si confronterà con i docenti Pellegrino Caruso e Antonella Prudente. Introdurrà l’incontro l’avvocato Massimo Passaro. Docente di diritto costituzionale presso l’Universita’ del Salento e coordinatore dell’Osservatorio istituzionale per la libertà e la giustizia sociale “Carla e Sandro Pertini” che in quasi trecento incontri, ha avvicinato, dal Nord al Sud dell’Italia, tanti ragazzi, invitandoli, a 75 anni dalla Costituzione, ad acquisire quell’ utile spirito critico per operare attivamente nella societa’, nel rispetto delle istituzioni che devono restare aderenti al territorio, affidate a rappresentanti educati al senso dell’impegno volto al bene comune.

L’obiettivo è quello di “risvegliare soprattuto nei ragazzi – spiega Caruso – quella forza allegra, che li voglia sanamente ” impertinenti”, sulla scorta dell’esempio di Carla e di Sandro Pertini, il Presidente che non esitò a visitare l’Irpinia ferita dal sisma, ricordando che dinanzi alle tragedie c’ e’ solo da agire subito e che, prima ed al di la’ della politica deve affermarsi la solidarietà umana. Secondo gli ammonimenti del Presidente Sergio Mattarella e della Sen. a vita Liliana Segre occorre considerare la Costituzione come stella polare, cassetta degli attrezzi per il vivere civile di tutti e soprattutto dei più giovani, nuovi “alfieri” di una Repubblica che sia davvero ” vissuta e inverata ogni giorno”, con le energie da mettere in campo per rendere il nostro Paese più giusto e anche più felice”.

Cuccodoro è autore del volume “Gli impertinenti. Il viaggio di Sandro e Carla Pertini, per l’Italia di oggi”. Punto di partenza del volume un anno cruciale nella storia del paese, il 1980, segnato dall’assassinio di Piersanti Mattarella, a Palermo, proseguito con il vile, mortale agguato all’ing. Sergio Gori, a Mestre, e con il martirio di Vittorio Bachelet, a Roma, sulle gradinate della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza. Il viaggio del presidente della Repubblica, Sandro Pertini, a poche settimane da tali sconvolgenti assalti terroristici, proprio nella città natale di Aldo Moro, Maglie nel cuore del Salento, si poneva come forte impatto di molteplice significato e valore, ma era anche “un ritorno”, da capo dello Stato, a Turi, in terra di Bari, dove egli confinato dal regime fascista, fu compagno di cella di Antonio Gramsci.