I vertici tra Nord e Sud 

0
859

Ci siamo. La terza Repubblica è nata. Il cambiamento tanto atteso e auspicato è una realtà. Almeno a giudicare dai primi passi. L’elezione dei presidenti di Camera e Senato, il napoletano Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, seppure con un accordo raggiunto sul filo di lana, è il segno del ritorno alla responsabilità per avviare una nuova fase nel governo del Paese. Almeno si spera. Può sembrare un caso, ma la distribuzione territoriale dei prestigiosi incarichi alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica lascia anche ben sperare in una correzione del disequilibrio oggi presente nel Paese tra Nord e Sud. Tutto si è consumato in una lunga notte. Con Berlusconi che sembrava ormai fuori dai giochi per lo strappo di Salvini e il recupero in extremis della potenzialità elettorale del centrodestra. Ha avuto la meglio la politica della mediazione e del compromesso sul futuro. Salvini, solo apparentemente, paga un prezzo. La sua Lega vincente nel centrodestra, dopo la esclusione dagli incarichi più alti delle istituzioni, si prepara ad avere un peso determinante nella formazione del nuovo esecutivo. E non è detto che il presidente Mattarella non si senta obbligato a dare un mandato esplorativo per la formazione del nuovo esecutivo proprio al leader della Lega. Cinquestelle permettendo. Vedremo ciò che accadrà nei prossimi giorni e quale strada intende percorrere il Capo dello Stato. Il Pd, che pure aveva sperato in possibile ritorno in gioco nella partita dei Cinquestelle si ritrova con le pive nel sacco. La sua emarginazione gli impone un cambio di strategia, un bagno di umiltà nei territori traditi, la individuazione di una leadership all’altezza dei tempi nuovi. La sola certezza, dopo la elezione dei vertici istituzionali, è che il futuro sembra già oggi.

di Gianni Festa edito dal Quotidiano del Sud