IIA, Zaolino: da tre anni commesse inevase. Se il governo non decide, perderemo l’ultimo treno dello sviluppo in Valle Ufita

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Valle Ufita. La notizia dei duecento autobus che Industria Italiana Autobus dovrà consegnare in Grecia, mezzi pubblici Citymood 12 Cng Euro 6, in effetti sono stati già richiesti da oltre due anni allo stabilimento flumerese. Nel mezzo della bufera che ha investito, e lo sta facendo tuttora, i vertici dell’azienda di valle Ufita. E la richiesta doveva essere evasa da un anno.”Bisogna fare chiarezza e non disinformazione-dice, infatti, il segretario provinciale della Fismic, Giuseppe Zaolino- perché è sbagliato vendere, come nuova commessa, qualcosa che non lo è.”. Secondo il sindacalista si aggiungerebbe la beffa: quella che,”per i ritardi accumulati sono a rischio sanzioni milionarie e, soprattutto, la reputazione della società sui mercati internazionali”. E, da tre anni, ci sono altre commesse inevase.”Le municipalizzate, aldilà delle dichiarazioni del gruppo dirigente- continua Zaolino-sono irritate ed hanno intenzione di procedere, attraverso sanzioni, per le mancate consegne”.

IIA si trova in mezzo:”Cosa molto grave che fa capire come, l’a.d. di questa azienda- ancora sottolinea il segretario provinciale della Fismic-dimostra di avere idee poco chiare e molta confusione, nel modo di organizzare la produzione. E si dimostra un semplice traghettatore a tempo determinato”. Zaolino non è del tutto convinto che i dirigenti dello stabilimento di valle Ufita siano organizzati per evitare tutto questo.  Mentre, intanto, si continua ad assumere. E il sindacato si chiede:”Cosa possiamo pensare di questo gruppo dirigente, con una società indebitata fino al collo, che continua ad assumere come se scoppiasse di salute”.

Adesso è ora che prenda in mano la situazione il governo. Che, però, sembra averne poca voglia.”Perché non ferma questo scempio-dice Giuseppe Zaolino-? Io penso, però, che non lo farà prima delle prossime elezioni europee di giugno”. In modo che diventi più probabile l’arrivo di un privato.”I danni saranno esorbitanti ed il prezzo lo pagheranno gli operai di Flumeri e Bologna. Ma anche l’economia della valle dell’Ufita, gli enti locali, perché chiunque arriverà presenterà un conto salato”. Il sindacato, tutto, ha già chiesto un nuovo incontro al Mimit, a Roma, e lo stesso Zaolino conclude:”Fate presto, fate le cose che servono- si rivolge alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Mimit-convocateci anche entro la settimana prossima a Roma e mettiamo sul tavolo tutte le carte a disposizione. Perché stiamo perdendo l’ ultimo treno dello sviluppo in valle Ufita”.

Giancarlo Vitale