Il concerto di Eugenio Bennato chiude la rassegna “Francesco d’Incanto”

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Sarà il concerto di Eugenio Bennato a chiudere il 4 ottobre, nel giorno consacrato al santo di Assisi, la rassegna “Francesco d’Incanto”. Una festa dedicata quest’anno al tema “Tu sei dimora” per celebrare il valore dell’accoglienza. Di forte significato anche la marcia senza confini e l’accensione della lampada dei comuni. Si comincia nel pomeriggio con lo spettacolo per bambini alle 19.30, per poi passare a quello riservato ai più grandi alle ore 21 con ‘Lost in time ‘ che aprirà il concerto del cantautore e musicista napoletano Eugenio Bennato. Chiusura d’effetto, alle ore 23 con i fuochi pirotecnici di ‘Mastromarino’.

Un percorso, quello di Bennato, sempre strettamente legato ai ritmi meridionali, dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare a Musicanova. Fino al progetto “Taranta Power”. Da Brigante se more (1980) a Taranta Power (1998), da Che il Mediterraneo sia (2002) a Sponda sud (2007) a Questione meridionale (2011), da Canzoni di Contrabbando (antologia 2016) a “Da che Sud è Sud” ( 2017). Un itinerario che approda al tour “W chi non conta niente”, tra frontiere e migranti e al suo ultimo lavoro “Vento popolare”. Bennato rende omaggio a quegli esseri umani la cui terra viene martoriata, costretti a lasciare la propria terra. Un omaggio che si carica di un valore forte in un momento in cui la popolazione afgana è vittima di violenze, dopo l’avvento al potere dei Talebani.

Per tutta la manifestazione saranno aperte al pubblico le mostre negli spazi del complesso monumentale dedicato al Santo D’Assisi: il Museo di San Francesco a Folloni con l’esposizione delle sculture di padre Tarcisio Musto, il Museo dell’Opera con l’esposizione degli antichi arredi e suppellettili della sacrestia, la Biblioteca San Francesco con l’esposizione di libri antichi e il chiostro del Santuario con la caratteristica esposizione dei presepi.

«L’ultimo mio lavoro – spiega ancora Bennato – si intitola “Vento popolare”. Ci ritrovo il mio punto di partenza, la convinzione di allora che la musica possa contribuire a contrapporre alla logica del profitto la logica della bellezza e del contatto umano».