Il filo, che lega tutte le Caivano del Sud!

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Il degrado nelle periferie del Sud Italia, come quella di Caivano alle porte di Napoli, è un problema diffuso e complesso. Queste aree soffrono di gravi problematiche, quali l’abbandono edilizio, la criminalità, la mancanza di servizi pubblici adeguati, la disoccupazione e l’isolamento sociale. La soluzione a questi problemi richiede un impegno a lungo termine da parte delle autorità locali e nazionali per migliorare l’accesso all’istruzione, alla sanità, all’occupazione e alla sicurezza, oltre a investimenti nelle infrastrutture e in progetti di riqualificazione urbana.

A Caivano, che è la più grande piazza di spaccio d’Europa, l’unica struttura ricreativa per i ragazzi del quartiere si è trasformata in un asilo per tossici e in un luogo di violenza. L’ex piscina, dove sono state abusate, a fine agosto, le due cuginette di undici e tredici anni, da un branco di coetanei, versa nel degrado assoluto. Ad alzare la voce Don Patriciello, che ha scritto a Giorgia Meloni invitandola al Parco Verde.

Così, tra le polemiche che ne sono seguite, nei giorni successivi, la replica di una delle voci più competenti in materia di minori, Gianmario Gazzi, presidente dell’ordine degli assistenti sociali: “Caivano, trentaseimila abitanti, tre assistenti sociali, l’ultima delle quali assunta una settimana fa. Dovrebbero essere 7 per legge. Un ambito territoriale che comprende Afragola e altre zone non proprio tranquille, dove le piazze dello spaccio prendono il posto di servizi assenti: scuole, asili, centri di aggregazione. Qui il problema non è fare le pulci alle relazioni degli Assistenti Sociali, ma una terra dimenticata dalla politica che, colpevolmente o semplicemente per snobismo, condanna e non frequenta questi luoghi. Chi oggi cerca scuse e si lava la coscienza con un tweet faccia il proprio dovere, dal governo o dall’opposizione, spenda i soldi stanziati per i servizi, rispetti le leggi che approva, dia a queste persone, ai minorenni e alle loro famiglie, il diritto di cittadinanza negato da anni. La nostra totale solidarietà e comprensione alle vittime, ma lo dico a tutte e tutti, non basterà se ne parleremo soltanto dopo ogni violenza”.

Dopo la visita del Premier a Caivano, c’è stato l’ok del Consiglio dei ministri al DECRETO LEGGE CAIVANO , che segna l’avvio di un «modello di intervento per il futuro».

«Lo Stato ha deciso di metterci la faccia», assicura la presidente del consiglio Giorgia Meloni.

Migliorare la situazione richiede sforzi coordinati a livello locale, regionale e nazionale per promuovere lo sviluppo economico, investire nelle infrastrutture e affrontare le questioni sociali sottostanti e per realizzare ciò sarà importante coinvolgere soprattutto attivamente le comunità locali, nel processo di miglioramento delle loro condizioni di vita. Questo è quello che occorre ed è ciò a cui auspichiamo tutti noi, uomini e donne di buona volontà !

Rosa Bianco