Il paese faccia sentire la sua voce

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Il lettore ci scuserà se continuiamo a parlare della prossima elezione del Presidente della Repubblica. L’avvenimento è tanto importante da rappresentare lo spartiacque tra una moderna democrazia di diritto erede dello Ius Romanus e una repubblica delle banane retta da un satrapo miliardario dal passato torbido. Il modo che offende l’intelligenza dei più e il voler mettere la testa sotto la sabbia e a non chiamare le cose con il loro nome rifugiandosi dietro un politichese d’antan, mezze fasi, significati nascosti, tattiche e sofisticherie varie. Il Centro destra ha, infine, ufficializzato la candidatura di Berlusconi invitandolo a sciogliere la riserva entro una settimana sempre che abbia i voti che Sgarbi – che si è scoperto ragioniere- sta contando e che lui stesso sta contattando in centinaia e centinaia di telefonate ai grandi elettori promettendo cose che sa di non poter mantenere. Nel frattempo ha schierato i suoi giornali e le sue televisioni riempiendo il Paese di bugie ed omissioni chiamando ad un supplemento di lavoro giornalisti ed opinionisti, vassalli e maggiordomi, servi e domestici che, se è vero che si debbono guadagnare la pagnotta, non sentono la puzza sotto il naso e i peli sullo stomaco mandando alla malora il giuramento che secondo Popper dovrebbero fare per essere fedeli alla verità. D’altro canto, il centro sinistra invece di dire la verità agli italiani e cioè che Berlusconi non è degno di rappresentare l’Italia per moralità e perché pregiudicato, con sentenza passata in giudicato, per frode contro lo Stato, e per i suoi numerosi trascorsi giudiziari ( 30 processi subiti per falso in bilancio, corruzione, finanziamento della mafia – secondo la sentenza della Cassazione su Dell’Utri- induzione alla prostituzione) da molti dei quali è uscito per prescrizione (portando i suoi legali in parlamento per difendersi e fare leggi ad personam), parla di scelta sbagliata e divisiva. Letta propone un candidato al di sopra delle parti e un patto di legislatura, Per Conte la proposta è irricevibile. Nessuno dice che l’eventuale elezione di Berlusconi sarebbe una vergogna per il Paese, al massimo una barzelletta se non fosse solo pornografia. Uno che – come più svolte hanno scritto Sartori e Silos Sabini- sarebbe addirittura ineleggibile a qualsiasi carica pubblica in quanto concessionario di un servizio pubblico (Giornali e TV) come è previsto da una legge dello Stato (la nr, 361 del 1957). Il solo Bersani ha osato dire – pur con molto garbo- che al Quirinale dovrebbe andare chi possa dare un esempio morale. Gli altri, tutti gli altri, si sono trincerati dietro il politichese tornato di moda. Il centro sinistra dovrebbe dire chiaro e tondo che un minuto dopo le sciagurata elezione uscirebbe dal Governo e chiamerebbe gli italiani alle urna portando al loro giudizio la sventurata scelta. Dovrebbe invitare il Paese ad una rivolta morale e invitare i partiti ed i grandi elettori a ritrovare in se stessi un minimo di dignità e di libertà di giudizio. Il paese dovrebbe ribellarsi invece di mostrare, forse anche per la pandemia un pigro e rassegnato disinteresse. I politici dovrebbero parlare il linguaggio dei semplici e ricordarsi e ricordare le parole del Vangelo secondo Matteo (18/7) “Guai al mondo per gli scandali! E’ inevi – tabile che avvengano scandali, ma guai all’uo – mo per colpa del quale avviene lo scandalo”. Una riflessione finale. Berlusconi ha ancora tre processi in corso le cui udienze sono già fissate pima e dopo l’elezione. Nel malaugurato caso che i grandi elettori fossero obnubilati al momento del voto e Berlusconi dovesse essere malauguratamente eletto si presenterebbe in udienza da capo dello Stato per chiedere la condanna dei PM per vilipendio contro il Capo dello stato? Anche in quel processo nel quale il Consiglio dei ministri si è costituito parte Civile? Queste cose vanno dette agli Italiani e questi hanno il diritto /dovere di ribellarsi e scendere in piazza finché si è ancora in tempo, soprattutto i giovani come ammoniva un grande vecchio della resistenza partigiana Stephane Hessel autore del celebre volumetto “Ribellatevi”.

di Nino Lanzetta