Il Palio dell’anguria di Altavilla resiste e rilancia. Dalla gara tra i fantini al corteo storico nel segno delle radici

Tra le novità il gemellaggio con Riccia. Rosato: abbiamo salvato la tradizione ma garantire la sicurezza diventa sempre più difficile Ad interpretare Costanza sarà una giovane di Altavilla.

0
883

Resiste, più forte che mai, il Palio dell’Anguria di Altavilla, alla sua 43^ edizione. Tornerà secondo tradizione – un rito che resiste dal 1979 – il 18 agosto, nel segno di quegli ingredienti che lo hanno reso uno degli eventi più amati dell’estate irpina, dalla gara tra i fantini al corteo storico. Nelle scorse settimane il presidente della pro loco Pietro Rosato aveva lanciato l’allarme sul rischio di dover rinunciare una tradizione così fortemente legata al territorio a causa delle spese notevoli imposte dal protocollo sicurezza ma la sinergia con l’amministrazione comunale ha permesso di salvaguardare la tradizione.

“L’organizzazione del Palio – spiega Rosato – diventa sempre più complicata, in virtù delle nuove norme di sicurezza, bisogna garantire l’allestimento di un percorso di sabbia con le paratie di sacchi di secatura, la doppia transenna per salvaguardare l’asino e le barriere per il pubblico. Di qui la necessità di un notevole sforzo economico. C’è bisogno anche di un ricambio costante dei costumi per rendere sempre più spettacolare il corteo”. Otto gli asini già iscritti che correranno in due batterie di quattro, in una pista di cinque metri, tra i ciucci in gara anche Riccia, nel Molise “E’ il segno di un gemellaggio – spiega Rosato – con il comune di Riccia a cui ci lega una storia comune. La tradizione vuole che il palio sia nato per ricordare la gara sorta tra gli altavillese per rendere omaggio alla regina Costanza, ripudiata da re Ladislao e poi data in sposa al conte di Altavilla Andrea De Capua. Il palio dell’anguria vuole rievocare quell’accoglienza festosa tributata alla sovrana al suo arrivo nel centro irpino”.

E’ l’assessore comunale Rita Tirri a sottolineare il legame tra Altavilla e il centro molisano “E’ importante che la manifestazione cresca e superi i confini provinciali. I De Capua erano feudatari di Altavilla e di Riccia. In una chiesa del comune molisano è sepolta la regina Costanza, di qui l’idea di promuovere una sinergia tra i due centri. Una delegazione di Riccia parteciperà al corteo storico e il 27 agosto ricambieremo il gesto di ospitalità, recandoci a Riccia”. Si sofferma, poi, sulla volontà di portare la tradizione del Palio nelle scuole “così da trasmettere il valore della memoria alle nuove generazioni”. Quindi ricorda uno dei fiori all’occhiello di Altavilla, il Museo della Gente senza storia, allestito nel Palazzo comitale  “nato dalla volontà di recuperare gli antichi costumi, che accoglie anche una stanza della regina”

Ancora top secret il nome della regina Costanza “E’ una vera scaramanzia rivelare il nome della donna che interpreterà la regina Costanza – chiarisce Rosato -. Proprio in virtù del gemellaggio con Riccia, abbiamo ritenuto che quest’anno dovesse essere interpretata da una giovane di Altavilla. Al momento il corteo conta già 120 figuranti, tra dame, cavalieri, sbandieratori e musici, stiamo effettuando le prove costumi al Teatro Sardone ma l’appello a partecipare è rivolto a tutti, anche ai comuni vicini. Siamo convinti di riuscire ad arrivare a quota 200”

E sulle polemiche degli animalisti che ogni anno si scagliano contro il palio “Possiamo garantire agli animalisti che c’è un regolamento rigido e al primo accenno di maltrattamento del ciuccio, il fantino viene squalificato. Del resto l’asino ha sempre rappresentato una ricchezza per la civiltà contadina ed è oggi un animale in via di estinzione. Inoltre, si crea un legame forte tra il ciuccio e il fantino, che viene fuori anche durante la gara”.

Giuseppe Silvestri, presidente provinciale Unpli, pone l’accento sull’importanza di salvaguardare le tradizioni grazie ad una sinergia tra pro loco e amministrazioni comunali “Abbiamo scelto di puntare da tempo sul brand della civiltà contadina che accomuna riti e tradizioni del territorio, al di là dei campanili. Proprio le tradizioni diventano strumento per rilanciare il territorio e promuovere un turismo stanziale e non mordi e fuggi”

Marco Rosato, alla guida degli sbandieratori di Altavilla sottolinea come “Il gruppo degloi sbandieratori nasce col palio ma questo legame si è rafforzato nel 2017. Cerchiamo di  fondere innovazione e rispetto della tradizione, promuovendo la solidarietà tra comuni e l’aggregazione dei giovani, contro l’emergenza spopolamento. L’artista alitavillese Emanuela Fiorillo ha disegnato la nostra bandiera con i colori di Altavilla e lo stemma che richiama i tre colli su cui sorge il comune”

Tony Lucido, presidente Unpli regionale sottolinea l’importanza del ruolo del volontariato “E’ fondamentale costruire le comunità su valori di solidarietà nel segno del rispetto delle radici. I segnali sono incoraggianti, si registra un trend di crescita delle zone interne, in tanti stanno tornando in Irpinia per trascorrere qui le loro vacanze”