Il ritorno di Antonio Bassolino

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Bassolino si candida a Sindaco di Napoli, senza l’appoggio di alcun partito, anzi con l’ostilità del Governatore De Luca e del PD che era stato il suo partito e che aveva contribuito a far nascere. Dice di essere stato spinto a tentare questa nuova avventura dai molti cittadini che si astenevano dal voto e che vedono in lui una risorsa per competenza, capacità e senso delle Istituzioni. Sono i cittadini del partito dell’astensionismo che è il primo in ordine numerico. Se questi cittadini, che non votano da anni, si compattano nel suo nome Bassolino non parte sconfitto. Certo avrebbe bisogno di sponsor e di mezzi finanziari che non ha, ma il voto di opinione potrebbe fare la differenza.

Bassolino è già stato sindaco di Napoli dal 1993 al 2001 per approdare, poi, alla Regione. La sua carriera politica è stata lunga e prestigiosa a cominciare da quando, giovanissimo, fu nominato segretario della federazione del PCI di Avellino. Ha fatto il deputato, il sindaco di Napoli nella famosa stagione dei Sindaci, il Presidente della Regione, il ministro del lavoro. A Napoli ha monopolizzato la scena politica per vent’anni come un re che alla fine, però, è rimasto nudo. Poi, come tutte le cose del mondo, è caduto in disgrazia nel partito ed è stato fatto fuori. Da sindaco è stato un grande sindaco, da governatore è inciampato nel dualismo con De Mita e nel clientelismo di Mastella ed ha avuto scarsa fortuna con il problema dei rifiuti, anche se l’unico termoconvettore è opera sua. Fu commissariato da Bertolaso, nominato da Berlusconi, che, comunque non riuscì a risolvere il problema dei rifiuti e le centinaia di migliaia di balle, compreso l’interramento di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali interrati, stanno ancora lì senza che De Luca sia riuscito a smaltire.  “…il governatore non riesce a tenere insieme l’aggrovigliata matassa della Regione Campania” (A: Musi: ”Due sindaci e un cardinale –ediz .Pironti 2002) Ha subito diciannove processi uscendone sempre assolto. E questo è un fatto da non sottovalutare.

Da sindaco ha rinnovato la politica amministrativa di Napoli cominciando dai piccoli passi (passo dopo passo!) fino ai grandi progetti: urbanistica, bonifica e risanamento di Bagnoli, piano dei trasporti e ampliamento della metropolitana. E’ stato esempio di buon governo, di competenza e di autonomia dai partiti. E’ stato uno dei protagonisti della stagione dei sindaci/ Illy a Trieste, Cacciari a Venezia, Castellani a Torino, De Luca a Salerno, Bianco a Catania, Di Nunno ad Avellino). Valorizzò le Istituzioni, rilanciò l’immagine di Napoli nel mondo, creò un vero e proprio partito regionale e fu un re anche se poi si scoprì nudo. “Grazie ad un importante evento nazionale (il G 7 n.d.r.) e all’annuncio di un nuovo stile di governo urbano, sembrò che Bassolino restituisse alla città l’onore perduto tra la fine degli anni ottanta e i primi novanta. Manifestazioni come “Napoli porte aperte” ed altre consimili migliorarono sensibilmente l’immagine di Napoli, determinarono la ripresa dei flussi turistici nazionali ed internazionali verso una città tradizionalmente esclusa dagli itinerari campani dai tour operator, contribuirono ad una lenta ricostruzione dell’orgoglio di appartenenza cittadina sensibilmente compromesso soprattutto negli anni di tangentopoli:( “La stagione dei sindaci! Di A. Musi –Guida 2004).

Oggi ci riprova contro i partiti organizzati e il governatore De Luca, forte dell’appoggio del partito degli astensionisti che è formato da elettori delusi di destra, di centro e di sinistra e di tutti coloro, speriamo molti, che, pur continuando a votare sono stanchi della vuota politica delle chiacchiere e di una comunicazione che ha sostituito tutta la politica e che vale il soffio di un mattino. La sua forza è la competenza, il senso delle Istituzioni, l’onestà intellettuale, la sagacia amministrativa ampiamente dimostrata negli anni delle sue sindacature. Speriamo che la rivolta morale dei napoletani diventi una follai e sia un esempio per l’Italia. Bassolino rappresenta gli esclusi, i cittadini autonomi che credono nella possibilità di riscatto. Speriamo che basti e, se riuscirà ad arrivare al ballottaggio –come spera- la partita si riaprirà con possibili  piacevoli sorprese.

di Nino Lanzetta