Industria Italiana Autobus, le tute blu di Valle Ufita si preparano al sit in: chiederemo di essere ricevuti dal ministro Urso

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Valle Ufita. Rabbia, incredulità,  paradosso. Ma anche la convinzione che la loro fabbrica, Industria Italiana Autobus, possa comunque sperare nel rilancio. Queste le sensazioni delle tute blu dello stabilimento di valle Ufita,  durante l’assemblea preparatoria al sit in di domani pomeriggio davanti a via Molise dove, a Roma, si trova il dicastero del Made in Italy.  E dove, oltre agli operai e sindacati irpini, ci saranno anche quelli della Bredamenarini di Bologna. Fiom, Uilm, Fismic e Uglm si auspicano che una delegazione venga ricevuta dal ministro Adolfo Urso e dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto,” per ribadire le preoccupazioni per lo stato della vertenza e per chiedere un ulteriore sforzo finalizzato a favorire una svolta”. Certamente la preoccupazione della smobilitazione è tanta, tra gli addetti ai lavori. Che si chiedono se è stato fatto tutto per evitare che tutto potesse precipitare. Gli operai dell’ IIA non dormono sonni tranquilli da almeno dodici anni quando si giravano le feste di paese, si facevano le processioni, si saliva sui palchi dei concerti, e si chiedeva l’aiuto di tutti. Non è su di loro che bisogna puntare il dito se le cose sono arrivate a questo punto. Domani chiederanno un ulteriore sforzo, agli azionisti, perbun nuovo stanziamento che possa far riprendere la produzione. Perché questo è il paradosso: le commesse ci sono ma mancano i soldi per comprare il materiale per finire i pullman. Il nuovo consiglio di amministrazione, l’amministratore delegato Giancarlo Schisano, nei prossimi giorni dovrebbero far conoscere il nuovo piano industriale. Mentre una parte degli azionisti,  invece, sembra stia pensando all’amministrazione controllata di Industria Italiana Autobus.  Un’altra sconfitta per le speranze di ripresa.

Giancarlo Vitale