La rivincita degli sconfitti

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1949

Troppi giochi. Infiniti inciuci. La crisi del governo giallo-verde (Salvini- Di Maio) per ora si avvita senza soluzioni. Un dato è certo: mai la politica italiana aveva toccato così il fondo. Mai il tatticismo per la conquista del potere si era manifestato con tanta violenza. Di più. Non era mai accaduto che la leva dei morti si fosse presentata sul quadrante della storia politica italiana con una tale approssimazione, nel segno forte dell’avventurismo. E’ in atto, almeno per ora, la “rivincita degli sconfitti”. Del Pd e del M5s. Torna alla ribalta, infatti, Matteo Renzi che con la minaccia della scissione, più volte lasciata intendere, mai realmente perseguita, tiene prigioniero Zingaretti. La forza propositiva di quest’ultimo, l’entusiasmo della prima ora nella guida del Pd. sembrano sciogliersi come la prima neve d’estate. Il neo segretario Pd ora mostra tutta la sua fragilità e le incertezze sul da farsi. Non si dimentichi che Renzi è stato il principale artefice della crisi di credibilità del Pd, conducendo il partito verso sfide inaccettabili, dal tentativo di riformare a pacchetti la Costituzione, fino alla strenua difesa del potere delle banche, danneggiando pesantemente i piccoli risparmiatori italiani. Con la sua gestione il Pd ha toccato i minimi storici. Renzi, in realtà, appariva come un politico morto. La resurrezione, se mai ci sarà, è figlia di una scandalosa furbizia. Lanciare l’amo al M5s, o meglio ad una parte del movimento grillino per consumare insieme quella che ho definito “la rivincita degli sconfitti”. Perchè sia chiaro: la crisi del M5s non è certo minore di quella del Pd. Nel volgere di appena un anno il Movimento, che oggi detiene la maggioranza parlamentare, si è quasi del tutto dissolto. Ne è testimonianza il risultato dei grillini nel voto amministrativo del dopo marzo dello scorso anno. La domanda che è di fronte al Capo dello Stato, che chiede chiarezza e tempi celeri per dare risposta alla crisi resta allo stato inevasa. Mentre troneggia l’assenza dell’etica politica.

di Gianni Festa