La senatrice Valente incontra gli studenti di Lacedonia: violenza di genere, serve un cambiamento culturale

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“E’ necessario, oggi più che mai, un cambiamento culturale per contrastare la violenza di genere. Un cambiamento che deve partire dal basso. Di qui il ruolo decisivo a cui sono chiamate le scuole”. A sottolinearlo la senatrice Valeria Valente,  già Presidente della Commissione parlamentare contro il femminicidio e autrice di numerosi disegni di legge contro la violenza di genere. Questa mattina, ha incontrato gli alunni dell’omincomprensivo di Lacedonia nell’ambito delle azioni educative per prevenire, riconoscere e contrastare la violenza di genere. La senatrice Valente ha ricostruito l’evoluzione della legislazione che tutela le donne da ogni forma di violenza, dall’istituzione del codice rosso alla lotta allo stalking con l’applicazione tempestiva delle misure cautelari, con l’obiettivo di garantire un intervento più rapido e efficace da parte delle autorità giudiziarie e un maggior sostegno alle vittime. “Le trasformazioni della legislazione – ha spiegato – sono espressione di una diversa sensibilità da parte di chi governa nei confronti dell’universo donna. Ma è chiaro che le leggi vengono applicate dalle persone ed è sulla formazione delle persone, così come sulla battaglia culturale contro stereotipi e pregiudizi, che c’è ancora tanto da fare. Persino dentro le aule di giustizia il rapporto fra i generi si conferma un rapporto asimmetrico. In questa direzione sarebbe preziosa l’approvazione di una legge chiara sul consenso che in Italia manca: le donne che denunciano una violenza non devono più essere costrette nel processo a provare di essersi opposte. A dover essere provato dovrà essere il loro consenso, partendo dal riconoscimento che solo un sì è un sì, e un no è sempre e semplicemente un no”. Si sofferma, infine, sul senso profondo dell’azione trasformatrice, “che non può essere confinata nella famiglia e nella scuola, ma deve diffondersi nella società civile attraverso l’impegno personale, il sentirsi chiamati in causa. Tutte e tutti. Perché la violenza maschile contro le donne non è un fatto privato, è un fatto pubblico, non è un fenomeno emergenziale, è un fenomeno strutturale delle nostre società e come tale va affrontata”

Quindi l’invito ai ragazzi a rivolgersi al 1522, a chiedere aiuto al personale specializzato ogni volta che ci troviamo di fronte a una relazione tossica e siamo vittima di violenza, sia essa fisica o psicologica: “E’ importante che, quando si ha a che fare con un partner violento e non si riesce a prendere le distanze da lui, ci si affidi a operatori, psicologi o forze dell’ordine adeguatamente formati”. La dirigente Rosa Cassese ha sottolineato come “Incontri come questi contribuiscono a sensibilizzare gli studenti sul tema della violenza. L’educazione sentimentale non può ridursi a materia scolastica ma deve tradursi in comportamenti concreti, dal rispetto dell’altro alla capacità di accettare un ni. Al tempo stesso è chiaro che non può che passare per la cultura, la lettura di un libro, lo studio di un componimento o la messa in scena di un capolavoro del teatro classico come Antigone, che gli alunni hanno proposto durante l’Open Day. Una emergenza che può essere contrastata solo attraverso l’unione tra le forze in campo e una piena sinergia tra istutuzioni, scuole e famiglie”. A ribadire come anche la scuola sia chiamata a fare con forza la propria parte la dirigente dell’Usp Fiorella Pagliuca “In un mondo affollato di influencer, la scuola può e deve fare la differenza nella vita dei ragazzi, ma per riuscirsi e guadagnare la sua credibilità di Istituzione autorevole, deve oggi più che mai profondere questo sforzo: riconoscere, accogliere, valorizzare ciascuno studente nella sua unica e sfidante complessità cognitiva, affettiva, emotiva. La scuola fa tantissimo ma deve sperimentare come fare le cose in un modo diverso, più efficace, realmente capace di agganciare ogni singolo studente in modo autentico, essenzializzando i saperi e in un progetto educativo integrato considerando ciascun ragazzo come un unicum speciale e inscindibile di corpo, cuore e mente”.