Le fregature di questo Governo

0
812

 

E’ difficile resistere all’indignazione quando vengono scoperte magagne sempre più odiose, commesse o ideate dal governo del berluschino. Il riferimento, stavolta, non è a banca Etruria e al conflitto di interessi del ministro Boschi. Nè al polo bancario toscano, sottratto alla decapitazione prevista per le altre banche popolari dalla "manina" di Lotti, il renzianissimo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, anch’egli un esperto in materia di conflitto di interessi. No, ci sono all’orizzonte norme ancora più indecenti. Esse, se approvate, colpirebbero direttamente tanta gente con le loro famiglie. Con ripercussioni sulle loro stesse possibilità di sopravvivenza.

*****
Il duo Renzi-Poletti, impareggiabile nei giochi delle tre carte per fare cassa, pare ne voglia combinare un’altra delle sue. Il testo della legge-delega per la riforma del sistema delle pensioni di reversibilità prevede che anch’esse concorrano a determinare il reddito familiare complessivo. Quello da cui nasce il tristemente noto indicatore ISEE. Cioé quello preso in considerazione per ottenere anche esenzioni, servizi sociali,scolastici e civili. In pratica, un diritto individuale-previdenziale originato da un versamento di contributi del coniuge, verrebbe parificato a una prestazione assistenziale. Cosi una vedova – in quanto magari proprietaria di un alloggio o con un figlio a carico che fa qualche lavoro saltuario, cose per cui quel reddito familiare salirebbe – potrebbe perdere la pensione di reversibilità. Già tempo fa c’é stata la fregatura imposta ai titolari di pensioni di invalidità. A cui la particolare condizione è stata fatta ignobilmente pagare come se fosse una scelta. Infatti l’esecutivo di Renzi, con il decreto cosiddetto Salva-Italia, stabilì che anche l’importo dell’assegno di invalidità dovesse concorrere a formare il reddito ISEE. Con la conseguenza che, se con l’assegno di invalidità viene sforato il tetto previso, anche per pochi euro, le agevolazioni saltano e tutto diventa a pagamento!.
*****
Ora la fregatura rischia di ripetersi. E’ vero che sarebbe prevista l’esclusione dei trattamenti in essere. Il Governo, però, ha bocciato un emendamento che escludeva la pensione di reversibilità dal calcolo del reddito familiare. E la norma è inquadrata in modo strano nel contesto del provvedimento. Ci sono state forti proteste, sia tra i partiti che tra i sindacati. Per giunta, Renzi e Poletti avevano fornito solenni assicurazioni già in altra occasione: circa la non-applicabilità agli statali dei licenziamenti previsti dal job act! E sono stati smentiti da sentenze dei Tribunali! Anche ora, l’ineffabile ministro del Lavoro Poletti (quello che da Presidente delle Cooperative partecipava, fotografato, a cene con Alemanno e Buzzi, compagno di merende del "cecato" della Magliana Carminati) si è sbracciato in smentite. Come stanno davvero le cose? Fatto sta che a tentare manovre del genere non erano arrivati neppure i governi del Cavaliere e del suo ministro dell’economia Tremonti (quello che, in assenza di ogni ricevuta, ha sostenuto di pagare in contanti l’affitto dell’ appartamento del suo collaboratore Milanese!)
*****
Se lo Stato ha necessità di reperire risorse, si possono colpire anche quelli che proprio poveri non sono. Ma solo dopo aver eliminato gli sprechi più vistosi nella spesa statale e dopo essere intervenuti sui ceti più ricchi ed abbienti. E il governo lo ha fatto? Manco per niente! La spending-revue è diventata come l’Araba fenice: che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa. Gli appositi commissari sono caduti come birilli, abbattuti dalla non-volontà del premier di colpire laddove si potrebbe e dovrebbe! Ovviamente per paura di perdere voti! E l’evasione? E’ un pozzo di S.Patrizio e continua a rimanere tale. Addirittura si è aumentato il tetto del contante per i pagamenti, uno dei primi suoi canali! Insomma, l’esecutivo ha scelto di lasciare le cose come stanno! Così i ricchi lo diventano sempre più e i meno abbienti diventano poveri, come testimoniano recenti statistiche.
*****
All’origine di tutto c’è l’incapacità del premier, al potere ormai da due anni, di individuare strumenti validi per rafforzare e incentivare la crescita. Non a caso da noi molto più debole e incerta di altri Paesi. E senza vera crescita tassazioni e manovre aggiuntive fioccheranno! Perciò, attenzione alle fregature del Robin Hood a rovescio di Rignano sull’Arno!
edito dal Quotidiano del Sud