Le Metamorfosi d’amore, il segno giocoso, sensuale e colorato di Milo Manara racconta l’universo di Mozart

Si rafforza la sinergia tra Museo Irpino e Comicon

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E’ il segno giocoso, sensuale e colorato di Milo Manara a caratterizzare la mostra “Le metamorfosi d’amore”, dedicata ai bozzetti per le scene e costumi realizzati dall’artista per il “Così Fan tutte” di Mozart, opera lirica andata in scena per la prima volta il 26 gennaio del 1790 a Vienna. Un percorso di forti suggestioni inaugurato questo pomeriggio al Museo Irpino, alla presenza di Claudio Curcio, presidente Comicon, di Nicoletta Rondinella, responsabile mostre Comicon e di Giovanna Silvestri del Museo irpino

“Lo stile di Manara si sposa perfettamente con un’opera come ‘Così fan tutte’ di Mozart che parla di amore e travestimenti – spiega Curcio – Del resto, Manara è un grande appassionato di musica e opera, aveva già realizzato manifesti per il San Carlo e disegni per gli spettacoli musicali di Riondino e Piovani fino alle illustrazioni per il portfolio Mozart-Trilogia italiana che celebra le opere nata dalla collaborazione con Da Ponte Così quando Cristian Carrara ha proposto questa coproduzione con altri quattro teatri, Manara è stato felice di lanciarsi in questo lavoro. Ritroviamo nelle opere il suo tratto sensuale ed erotico. Punto di partenza dell’universo costruito dall’artista è la mitologia tra satiri, ninfe e cupidi – spiega Curcio – Venere, Apollo, Minerva e Mercurio, le metamorfosi e gli amori di Giove nelle sue varie sembianze rimandano agli intrecci amorosi tra i personaggi dell’opera caratterizzati da una sensualità elegante e enigmatica. Così come Giove cambia le proprie fattezze per realizzare i suoi amori adulterini, così i protagonisti dell’opera di Mozart si travestono per mettere alla prova la fedeltà dei loro amori. I disegni presenti in mostra riportano alle tendenze pittoriche di un Settecento stilizzato, tra le nuances avorio, rosa e azzurre”. Spiega come “Il progetto va ad ampliare l’attuale proposta culturale ed espositiva internazionale di COMICON, affiancando le recenti mostre dedicate alla nona arte da poco concluse o che si stanno ancora svolgendo in Kazakistan, all’interno dell’IIC di Almaty (Drawing Dante), con il progetto Calvino Immaginario presso gli IIC di Parigi, Atene, Budapest, Berlino e altre città, a Pola (Croazia) con un’altra mostra dedicata a Milo Manara e con quella a Cetona “Lucy – Sogno di un evoluzione” di Tanino Liberatore. Per il Museo Irpino si tratta della quarta mostra nel segno del fumetto e di Comico. Una sfida cominciata nel 2021, in un momento difficile come quello del post pandemia ma che fino ad oggi ha sempre ottenuto un buon riscontro. Siamo molto contenti che un museo dagli spazi così belli abbia abbracciato il mondo del fumetto”. Tra i principali appassionati di fumetti i giovani “Venticinque anni fa l’universo dei fumetti era un linguaggio per appassionati. Oggi grazie al cinema, alla multimedialità, ai manga è conosciuto da tutti, è intergenerazionale. Manara è un autore classico ma amato molto anche dai giovani”

Nicoletta Rondinella, responsabile mostra Comicon  sottolinea come “Nella mostra prende vita la scenografia dell’opera, sembra di entrare sul palcoscnico e di vivere il Così fan tutte insieme ai personaggi. Si tratta di 26 opere, che riuniscono i bozzetti di scena, dallo schizzo del boccascena ai fondali e le quinte che restituiscono un universo gioioso e spensierato, dalle sette opere delle ‘Metamorfosi’ fino ai costumi. Di grande interesse anche gli schizzi legati alla costruzione del sipario, a partire dal passaggio dalla matita al colore”

Un universo, quello che emerge dalle opere in mostra, dominato da travestimenti e inganni che rivelano la mutabilità della natura umana. Un gioco certamente pericoloso. E’ lo stesso Manara a sottolineare come in “Così fan tutte, a furia di travestirsi, si perde la percezione della propria identità. Per Mozart e Da Ponte il mutare le proprie fattezze è il comune strumento di seduzione di uomini e dei”

Il lavoro dell’artista veronese è stato commissionato da un pool internazionale di teatri che hanno co prodotto la messa in scena dell’Opera, con la regia di Stefano Vizioli: Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, Fondazione Teatro Verdi di Pisa, Fondazione Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena, Teatro Sociale di Rovigo, Opéra-Théâtre de l’Eurométropole de Metz.

A prendere forma una scenografia antica e bidimensionale fatta di quinte, fondali, porte a scomparsa e piccoli ingegni di macchineria teatrale con un costante movimento dialettico tra ciò è in scena e ciò che è di contorno

La mostra è, inoltre, arricchita, da nove illustrazioni, realizzate dallo stesso Manara in occasione dei 250 anni dal primo concerto di Wolfgang Amadeus Mozart in Italia, tenutosi nelle sale del Palazzo Todeschi di Rovereto il 25 dicembre 1769; nove potenti immagini per ripercorrere i momenti salienti delle tre opere che hanno segnato indelebilmente la storia della musica: Le nozze di Figaro (K 492), Don Giovanni (K 527) e lo stesso Così fan tutte (K 588). 

La mostra sarà visitabile fino al 9 marzo dal martedì al sabato dalle ore 09.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00.