Le parole che salvano, Amica Sofia promuove la Scuola di formazione alle pratiche filosofiche

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Una scuola di formazione alle pratiche filosofiche promossa dall’associazione Amica Sofia presso La Certosa di Firenze dal 20 al 22 ottobre, nel segno de “Le parole che salvano”. “Da più di dieci anni su tutto il territorio nazionale – spiega la professoressa Mirella Napodano – Amica Sofia si propone di promuovere la ricerca e le pratiche di filosofia dialogica, con bambini/e e ragazzi/e, nelle scuole di primo e secondo ciclo, oltre che con gli adulti. L’associazione ha sempre creduto nel valore della filosofia, intesa non come contenuto ma come possibilità di riflessione filosofica in quanto “amore per la conoscenza” e nell’educazione scolastica (e non) intesa come relazione “attiva” e modalità di insegnamento volta a “far emergere” dai discenti un potenziale che non può trovare spazio nella sola “istruzione”.

E’ Napodano a spiegare come “Le giornate della scuola, di carattere residenziale e immersivo sono pensate come un’occasione di confronto e di scambio continuo tra formatori e partecipanti, volta a far conoscere lo stile dialogico proprio di Amica Sofia. Dopo una prima sessione teorica in aula, con interventi di stimati relatori, seguiranno momenti di condivisione e confronto su metodi, modalità e obiettivi delle pratiche filosofiche e dialogoche, arricchiti da vere e proprie esperienze laboratoriali, che verranno svolte tra i docenti per sperimentarne in prima persona le modalità di svolgimento”. Quindi Napodano si sofferma  sul titolo della scuola di quest’anno ‘Le parole che salvano’ “Le attività che proponiamo hanno, infatti, a cuore il linguaggio ed il dialogo, così come il pensiero critico e creativo, in cui la cura della parola svolge un ruolo fondamentale. In occasione della ricorrenza del centenario di Don Lorenzo Milani, abbiamo voluto renderlo figura centrale delle relazioni ed attività che verranno presentate durante queste giornate”. Interverranno insieme a Mirella Napodano, Sergio Givone dell’Università di Firenze, Federico Ruozzi dell’Università di Modena, Alessandro Andreini della Comunità di San Leolini. Ad alternarsi laboratori e incontri