Le speranze di un paese fragile

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Un paese fragile che appare ancora fiaccato dalla propria incapacità di uscire da una crisi economica e da una assenza di prospettiva. Ci siamo rifugiati  dentro il racconto di un governo che molto promette e che al momento sta incarnando un doppio ruolo. Al suo interno contiene sia l’esecutivo che l’opposizione con PD e Forza Italia costretti per ora a fare solo da spettatori. Chi invece in campo ci sta è il Presidente della Repubblica che oggi è stato in Irpinia a visitare il centro di eccellenza Biogem di Ariano Irpino.  Un polo per la ricerca genetica che vanta scoperte scientifiche di grande rilevanza. Merito principale dell’ex ministro dell’Università e Ricerca Ortensio Zecchino che da dieci anni ha ideato il Meeting le Due Culture.  Mattarella ha consentito la nascita del governo Lega-Cinque Stella ma più volte ha fissato dei paletti e ha provato a riportare Salvini e Di Maio su un terreno diverso rispetto a quello abituale per i due leader politici. Ha usato l’antica sapienza democristiana che del resto appartiene anche a Zecchino e un mese fa citando Manzoni ha detto che l’Italia non può diventare e non diverrà – preda di quel che con efficacia è descritto nel trentaduesimo capitolo dei Promessi Sposi, a proposito degli untori e della peste: il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune. Perché quella che Mattarella vede dal Colle è un’Italia che rischia di rimanere immobile e assuefatta a quello che sembrerebbe il pensiero dominante, sdoganato da un linguaggio politico che non conosce limiti pur di ottenere consenso. Ed invece la politica è anche andare controcorrente occupandosi di temi diversi rispetto a quelli che tutti i giorni la cronaca quotidiana ci offre. Mattarella riprende insomma la lezione di Aldo Moro convinto che siamo tutti impegnati ad escludere cose mediocri per far spazio a quelle grandi. E tra queste c’è sicuramente la ricerca, un campo troppo spesso sottovalutato in Italia. E per questo Mattarella proprio intervenendo al Biogem ha sostenuto che nei  confronti della scienza non possiamo esprimere indifferenza o diffidenza verso le sue affermazioni e i suoi risultati. Solo questa fiducia nel progresso può consentirci di guardare al futuro con la consapevolezza che c’è qualcosa da progettare e costruire insieme come speranza sia per noi che per le nuove generazioni. La presenza in Irpinia del Presidente della Repubblica in un centro di ricerca è importante proprio perché incoraggia i nostri giovani a credere nel futuro.  L’unico antidoto per non far partire i ragazzi del Sud verso il Nord o verso altri paesi è dunque quello di investire nella ricerca e nella formazione e non sulle rendite o sui privilegi.  Mattarella e Zecchino sono stati ministri insieme quando alla Presidenza della Repubblica c’era Carlo Azeglio Ciampi scomparso due anni fa. Ciampi nella sua vita ha sempre invitato i giovani ad avere fiducia in sé stessi e nel loro futuro e in una intervista ha ricordato che “i ragazzi hanno negli anni della formazione la vita troppo facile mentre chi appartiene alla generazione che è nata all’indomani della Prima guerra mondiale  e ha vissuto tutte le distruzioni e le sofferenze del secondo conflitto ha avuto la forza di non disperare mai. Tutte le mattine cominciavamo a lavorare nella convinzione che alla fine della giornata avremmo fatto un passo in avanti. Bisogna avere degli ideali civili che mirano in alto. Il poeta latino Ovidio scriveva che il Creatore ha creato gli animali con il muso rivolto verso il basso, gli uomini li ha invece voluti con un viso che guarda verso l’alto, e ha ordinato loro di scrutare il cielo e le stelle”.

di Andrea Covotta edito dal Quotidiano del Sud