“Legge sugli appalti, vittoria della CGIL “

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“Con il varo della riforma sulla Legge sugli appalti l’Italia si dota di uno strumento in linea con l’Europa per prevenire piccole e grandi illegalità e sfruttamenti. Si tratta di una vittoria della CGIL che da anni ha proposto e sollecitato un riordino delle direttive che regolano il settore degli appalti pubblici e privati”.
E’ il commento della Camera del Lavoro di Avellino, dopo l’approvazione in Senato della Delega che da il via alla Riforma.
“Siamo soddisfatti del risultato che ci ripaga di una lunga battaglia che ha visto la CGIL in prima fila, per lungo tempo, quando abbiamo raccolto le firme per la legge di iniziativa popolare che voleva superare la prassi del massimo ribasso e che mirava ad introdurre elementi di garanzia sia per i lavoratori che per i cittadini. Oggi – osserva Antonio Famiglietti, segretario organizzativo della CGIL di Avellino – registriamo che la gran parte delle misure proposte dalla nostra iniziativa sono state recepite nella delega. Ci soddisfano anche i tempi stretti entro i quali la riforma dovrà essere attuata, segno che non rimarrà una sterile enucleazione di principi. In ambito locale – afferma Famiglietti – riteniamo che la nuova direttiva possa favorire trasparenza, legalità, efficienza, e maggior tutela dei diritti per i lavoratori, nei settori tipicamente interessati dai passaggi di cantiere e dal sistema degli appalti, come l’edilizia, il commercio, i servizi. Potrebbe essere un elemento che determina nuove condizioni di sviluppo per le aree depresse, come il Mezzogiorno e l’Irpinia – dice Famiglietti – che inserisce numerosi elementi di controllo e di trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche. Il rafforzamento dei poteri dell’Anac, guidata da Raffaele Cantone è certamente una delle novità più importanti, al fine di far luce sui piccoli e grandi scandali che si sono consumati nella gestione degli appalti pubblici. Acquisiamo un chiaro strumento di verifica e si identifica una struttura di riferimento delle denunce per combattere la corruzione”.
Abbiamo sempre affermato che le imprese andavano valutate sulla base della reputazione guadagnata in cantiere e sulla osservanza delle legalità – dice Famiglietti – ora mettiamo in cantina il sistema del massimo ribasso, il sistema delle scatole cinesi dei sub appalti poco trasparenti, immaginando così di poter tutelare in primis i lavoratori, ed in seconda istanza i cittadini, che potranno avere certezza sui tempi di realizzazione delle opere e sulla trasparenza. Apprezziamo l’inserimento nella norma della clausola sociale e maggiori forme restrittive in caso di fallimenti o concordati. Noi abbiamo fatto la nostra battaglia – conclude Famiglietti – ottenendo un risultato più che soddisfacente. E’ la dimostrazione che la CGIL aveva indicato misure efficaci per porre un freno alla corruzione, per stimolare il rispetto della legalità, per introdurre elementi a difesa dei lavoratori e del lavoro, ma anche un impegno a continuare l’opera in termini di vigilanza e denuncia”