Morte sul lavoro alla Stellantis, l’inchiesta si allarga

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L’impresa di cui era dipendente l’operaio deceduto alla Stellantis di Pratola Serra lavorava con un subappalto. E’ quanto emerge dalle indagini della Procura di Avellino sulla morte di Domenico Fatigati, l’operaio 52enne di Acerra. L’uomo – schiacciato giovedì mattina da un macchinario che stava cercando di riparare – era dipendente della Ms Automazione industriali di Foggia.

Dalle indagini è  emerso che l’appalto era stato affidato dalla Stellantis ad una ditta di Pesaro. Ora nel registro degli indagati sarà aggiunto anche il nome del legale rappresentante dell’impresa marchigiana che si era aggiudicata la gara per la manutenzione all’interno dello stabilimento di Pratola Serra.

Finora, le indagini hanno portato a cinque avvisi di garanzia per omicidio colposo.

Iscritti nel registro degli indagati cinque persone: i titolari della ditta esterna con la quale lavorava Fatigati e i responsabili dell’azienda Fca e della sicurezza della fabbrica irpina.

Un atto dovuto quello dell’iscrizione nel registro degli indagati per consentire ai cinque indagati il diritto alla difesa in vista dell’esame autoptico sulla salma dell’operaio 52enne e consentire anche a loro di poter nominare un consulente di parte.

Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, l’operaio di 52 anni è rimasto intrappolato in un macchinario del reparto basamento motore. I colleghi sono intervenuti subito in soccorso ma, quando l’uomo è stato estratto, era già morto. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari del 118 accorsi sul posto. Dai primi accertamenti sembra, per ora, escludersi l’ipotesi dell’anomalia nel funzionamento dei macchinari.