Omicidio Gioia, Limata scrive ai giudici della Corte di Appello: “Chiedo perdono per quanto compiuto”

La sentenza di secondiogrado è prevista per il 15 aprile prossimo

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Giovanni Limata condannato a 24 anni di reclusione per il delitto di Aldo Gioia insieme alla figlia della vittima, Elena, stamattina dinanzi alla Corte di appello di Napoli, ha chiesto perdono per il delitto del 53enne, avvenuto la sera del 23 aprile del 2021 ad Avellino.   In aula il presidente  della IV Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli, presieduta dal giudice Ginevra Abbamondi,  ha letto in aula una dichiarazione dell’imputato.

Nella missiva Limata, non solo, ha espresso il suo pentimento per quanto accaduto , ma ha anche chiesto ai giudici l’escussione in aula di una persona informata sui fatti, non ascoltata nell’istruttoria dibattimentale di primo grado. Intanto durante l’udienza  di questa mattina hanno rassegnato le loro conclusioni davanti alla Corte tutti i legali delle parti in causa nel processo. A partire dalle parti civili, l’avvocato Sartori, che difende la moglie e la figlia di Aldo Gioia, costituite solo contro Limata. A seguire l’avvocato Brigida Cesta, che difende i fratelli di Aldo Gioia, costituiti contro i due imputati. Gli avvocati di parte civile hanno chiesto la conferma della condanna di primo grado. Mentre gli avvocati degli imputati Livia Rossi e Rolando Iorio, hanno chiesto la riforma della sentenza di primo grado e il riconoscimento del vizio parziale di mente.

I giudici scioglieranno la riserva sull’istanza dell’imputato,  lunedì 15 aprile. In quella sede in caso di rigetto,  molto verosimilmente ci sarà anche la sentenza di secondo grado.

Secondo quanto ricostruito, la sera del 23 aprile del 2021 la famiglia Gioia è a casa. Papà Aldo dorme sul divano, la moglie è in camera da letto così come una delle figlie. L’altra figlia, Elena, esce per gettare lun sacchetto di spazzatura. Rientrando in casa, lascia la porta aperta per fare entrare il fidanzato Giovanni, all’epoca dei fatti 23enne. Il ragazzo colpisce Aldo Gioia, che gli sferra in più partid el corpo molti fendenti, di cui tre alla zona toracica.Il piano è quello di uccidere anche la madre e la sorella di Elena, ma le due sono svegliate dalle urla della vittima e la loro reazione fa scappare Giovanni. Aldo Gioia fu rinvenuto dal personale della “Volanti” riverso nel salone di casa con la figlia Emilia che tentava di tamponare la copiosa perdita di sangue con una tovaglia. L’uomo sarebbe deceduto poco dopo la mezzanotte del 24 aprile 2021 all’ospedale Moscati di Avellino.Elena prova a inscenare un furto, ma gli inquirenti non credono alla sua versione. Giovanni Limata ed Elena – fermati poche ore dopo il delitto – confessano l’omicidio e ammettono che la loro intenzione era quella di fuggire una volta “liberi” dalla famiglia.