Papa Francesco agli artisti: siete sentinelle capace di scandagliare il reale al di là delle apparenze. L’emozione di Arminio

Il poeta: grazie a chi non dimentica la poesia

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Siete un po’ come i profeti. Sapete guardare le cose sia in profondita’ sia in lontananza, come sentinelle che stringono gli occhi per scrutare l’orizzonte e scandagliare la realta’ al di la’ delle apparenze“. E’ il messaggio che papa Francesco ha rivolto ai 200 artisti provenienti da tutto il mondo ricevuti nei giorni scorsi in Cappella Sistina. A rappresentare la cultura italiana c’erano tra gli altri gli attori Silvio Orlando e Alessandro Haber, il regista Marco Bellocchio, i musicisti Ludovico Einaudi, Manuel Agnelli, Luciano Ligabue e Simone Cristicchi, gli scrittori Roberto Saviano e Nicola Lagioia.  A rappresentare l’Irpinia il poeta Franco Arminio che ha immortalato il momento su Facebook “Grazie a chi non dimentica la poesia: ero con Maria Grazia Calandrone, Mariangela Gualtieri, Vivian Lamarque. Ho avuto il piacere di incontrare cari amici, tra cui Edoardo Tresoldi e Alfredo Rapetti”

L’occasione dell’incontro è stato il 50° anniversario dell’inaugurazione della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani. “L’incontro con il Papa è un riconoscimento importante perché mentre i governi di questo paese, ma non solo, portano a processo gli intellettuali, il Santo Padre fa una scelta coraggiosa. I governi stanno sempre di più delegittimando gli intellettuali che prendono parte, considerandoli parziali o ideologici. Come se oggi fosse legittimo solo l’intellettuale neutrale. Essere qui è un riconoscimento importantissimo in questa fase così difficile per la libertà di espressione”, ha commentato Roberto Saviano uscendo dall’udienza.

La creatività dell’artista sembra così partecipare della passione generativa di Dio” continua Papa Francesco, “la passione di creare. Siete alleati del segno di Dio! Siete occhi che guardano e che sognano. Non basta soltanto guardare, bisogna anche sognare. Noi esseri umani aneliamo a un mondo nuovo che non vedremo appieno con i nostri occhi, eppure lo desideriamo, lo cerchiamo, lo sogniamo. Come diceva uno scrittore latino-americano, abbiamo un occhio di carne e l’altro di vetro: con quello di carne guardiamo ciò che vediamo, con quello di vetro guardiamo ciò che sogniamo”.  Agli artisti il Papa ha anche lanciato un appello sentito chiedendo di non dimenticare i poveri “che sono i preferiti di Cristo, in tutti i modi in cui si è poveri oggi.  Anche i poveri hanno bisogno dell’arte e della bellezza. Alcuni sperimentano forme durissime di privazione della vita; per questo, ne hanno più bisogno. Di solito non hanno voce per farsi sentire. Voi potete farvi interpreti del loro grido silenzioso”.