Paternopoli, Troisi e la porta lignea della Cappella madre del cimitero

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Il Comune di Paternopoli si arricchisce di un nuovo intervento pubblico: si tratta della porta lignea per la Cappella Madre del Cimitero locale, ad opera dell’artista irpino Ernesto Troisi

Su invito dell’Amministrazione di Paternopoli  lo scultore Ernesto Troisi (Avellino, 1970), titolare in loco della Tropica Design, ha concepito le sei formelle della principale Porta di accesso alla Cappella Madre del Cimitero Comunale.  Qui, nel silenzioso dialogo con il suo fruitore, la spiritualità incontra l’arte, promuovendo un messaggio di rinascita. Pur iscrivendosi nella tradizione scultorea su legno del tema sacro, la lavorazione ornamentale delle formelle mostra un simbolismo di accezione umanista, che, in una progressiva sintesi formale e narrativa, va ad intensificare il proprio motivo decorativo in virtù delle naturali venature del Multistrato di Betulla. 

 

Rivelataci dal titolo La Porta della Vita, la sua rappresentazione diviene indicativa della comunità che abitiamo, che scegliamo e che costruiamo quotidianamente. Un intervento fortemente vitale, come è vitale il ricordo che ci lega a coloro che hanno fatto parte della nostra esistenza. In un luogo dove si contempla la morte, il designer irpino ha voluto, dunque, celebrare la vita. 

Nella mutevolezza del gesto e del segno, dal basso verso l’alto, si ascrive, infatti, l’allusione all’iter di formazione, che in fase adolescenziale viene vissuto in compartecipazione con l’altro; seguito dalla vorticosa corsa alla propria realizzazione, interconnessa a nuove realtà e persone, con le quali condividere il cammino da adulti; infine, l’ultimo scenario rappresenta un ricercato richiamo alle radici, nel ripensare all’intero percorso della propria esistenza. E ciò che si scorge all’orizzonte, delimitando graficamente il quadro compositivo, catalizza una prospettiva di vita eterna.

A compimento di tale chiave interpretativa, nella lunetta della Porta della Cappella Madre è stato collocato un insolito rosone ligneo: la “vibrazione” curvilinea dei suoi raggi scolpiti intende evocare la perpetua luce divina. Ed è così che l’urgenza espressiva di Ernesto Troisi si contrappone all’ostico tema della morte, dissolvendone il confine con la vita nell’ideale persistenza di una sua dimensione trascendentale

Rossella Della Vecchia