Petitto: Camera di commercio Irpinia Sannio “in ostaggio”

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Mettere immediatamente fine al Commissariamento della Camera di Commercio Irpinia- Sannio e, contestualmente, fare chiarezza sulle ragioni che stanno spingendo la Regione Campania a tenere l’Ente camerale praticamente “in ostaggio”.

Non da ultimo, bloccare un eventuale e sconsiderato tentativo, sotto la regia del Governatore De Luca, dell’acquisizione della CCIAA Irpinia- Sannio all’Ente camerale di Salerno.

E’ quanto ha chiesto il consigliere regionale Livio Petitto, capogruppo in Campania di “Moderati e Riformisti”, attraverso una interrogazione al Consiglio regionale, discussa nell’ultima seduta  del Question time.

Petitto denuncia le tante, troppe anomalie di una storia complicata, controversa, ma, di fatto, “a quattro mesi dalla nomina del nuovo segretario generale– incalza il leader di Moderati e Riformisti – le procedure per il rinnovo del Consiglio affidate al dirigente restano bloccate e acuiscono la disastrosa situazione che vive la Camera di Commercio Irpinia-Sannio anche alla luce dei criticabili, se non illegittimi, provvedimenti assunti dal Commissario nell’ultimo anno”.

Petitto ricorda che “è prerogativa della giunta della Regione Campania porre termine alla precedente delibera di Commissariamento, non solo evitabile, ma illegittima, e contestualmente ad una gestione tutt’altro che trasparente ed oculata dell’Ente, ripristinando le condizioni di agibilità democratica e di rispetto delle regole, con il coinvolgimento diretto delle associazioni di categoria, al fine di eleggere i nuovi organismi dell’ente, come previsto dallo Statuto.

Viceversa– conclude– il tentativo di allungare i tempi del commissariamento, non solo danneggia le associazioni di categoria più rappresentative del territorio e le imprese aderenti, ma penalizza anche l’intero mondo produttivo locale oltre che cristallizza il tentativo in atto di espropriare le province di Avellino e Benevento della propria autonomia, imponendo i diktat di alcuni ambienti confindustriali salernitani con l’avallo degli amministratori regionali”.