Dopo gli inizi di Bagnoli, il Laceno d’oro si trasferì ad Avellino e dintorni, dove visse, nella seconda metà degli anni Sessanta e all’inizio degli anni Settanta, il suo periodo più bello. Sarebbe difficile comprendere la protesta studentesca in Irpinia senza tener conto di questa significativa e feconda presenza che è stata per centinaia di giovani un autentico fucina di crescita culturale, un’opportunità per aprirsi all’universo dell’autonomia di pensiero e dell’emancipazione intellettuale. La sfida era quella di far conoscere il cinema dell’impegno civile e sociale, le produzioni dei paesi dell’Est Europa, dell’Est indiano e vietnamita, dell’America Latina. Una rassegna ripresa negli ultimi anni da Circolo Immaginazione per continuare a raccontare il presente nel nome di Camillo Marino