Montaldo, dal festival Laceno d’oro al premio Sergio Leone

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Dopo gli inizi di Bagnoli, il Laceno d’oro si trasferì ad Avellino e dintorni, dove visse, nella seconda metà degli anni Sessanta e all’inizio degli anni Settanta, il suo periodo più bello. Sarebbe difficile comprendere la protesta studentesca in Irpinia senza tener conto di questa significativa e feconda presenza che è stata per centinaia di giovani un autentico fucina di crescita culturale, un’opportunità per aprirsi all’universo dell’autonomia di pensiero e dell’emancipazione intellettuale. La sfida era quella di  far conoscere il cinema dell’impegno civile e sociale, le produzioni dei paesi dell’Est Europa, dell’Est indiano e vietnamita, dell’America Latina. Una rassegna ripresa negli ultimi anni da Circolo Immaginazione per continuare a raccontare il presente nel nome di Camillo Marino

Un legame, quello  di Montaldo con l’Irpinia, evidente anche nella partecipazione di Montaldo al premio Sergio Leone, che lo vide protagonista a Torella insieme a figure del cinema italiano e internazionale quali Carlo Verdone, Ennio Morricone, Giuliano Gemma, Nino Benvenuti, Dario Argento, Tonino Delli Colli, Franco Nero, Bud Spencer, e dunque Ignacio Ramonet, Damiano Damiani, Terence Hill.