Sant’Andrea di Conza. Il Progetto vivibilità sarà presentato fuori dai confini locali ed arriva ad Avellino

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Andrea Ricciardiello

Era il 29 ottobre del 2019 quando, sulla splendida terrazza attigua a quella che una volta erano i giardini pensili dell’antica sede arcivescovile di Conza, ora sede comunale, che si affaccia sulla splendida vallatta alto fantina, un gruppo di persone si interrogava come riuscire a porre rimedio a quello che viene definita una vera piaga sociale conosciuta con il nome di  spopolamento delle aree interne. Quel gruppo capitanata dal Sindaco, Gerardo D’Angola, il consigliere Vallario Pasquale, l’architetto Mario Pagliaro e solo per caso, il sottoscritto, s’interrogava su  come porre rimedio a questo flagello. Orbene, da quel fatidico giorno, il sindaco, dopo avere effettuato altri numerosi incontri con altre personalità di un certo spessore, come il professore Ugo Morelli si è arrivati ad oggi 17 febbraio a porre le prime fondamenta a un progetto utopico, ambizioso che debuttò, per la prima volta, quando fu presentato ai cittadini  con il nome di “ Piano di Vivibilità in una insolita libreria, qualche mese fa, e ora l’Amministrazione comunale capitanata dal sindaco D’Angola s’appresta a portare e far conoscere il progetto oltre confine ed esattamente al circolo della stampa di Avellino insieme al prof. Morelli e l’architetto Mario Pagliaro.

Questa mattina ad Avellino, come ha spiegato il sindaco nei giorni scorsi, si sta portando avanti la prima fase che ha come  scopo quello di avviare un dialogo tra la comunità e lo psicologo Morelli. Essa, è iniziata il 4 gennaio, quando a essere ascoltati per primi furono le numerose associazioni culturali. In quel frangente il dialogo tra i vari associati  ha dato modo di porre in essere quello che sono le loro problematiche sia nel rapporto sociale, sia nel portare avanti i loro vari progetti  in un luogo come Sant’Andrea ricco di storia, cultura, dove molti monumenti sono chiusi da anni. Quindi, la fase di ascolto incominciata a inizio gennaio  si concluderà domani 18 febbraio, quando ad essere ascoltati per ultimi, dallo psicologo, assistito come sempre dall’architetto Mario Pagliaro, anche lui parte attiva del progetto, saranno  le categorie agricoltura, turismo, artigianato, ma che saranno  precedute dall’ascolto di  quelle degli studenti, il commercio, le varie professioni oggi stesso subito dopo il ritorno dal Circolo della Stampa di avellino. I dati, recepiti durante gli ascolti, dopo essere stati vagliati e analizzati indirizzeranno a portare avanti azioni politiche di sviluppo economico e sociale facendo interagire tra loro fattori ecologici, culturali, demografici e urbanistici. Quindi, nasceranno scelte strategiche per il ripopolamento demografico e lo sviluppo della vivibilità, in una prospettiva culturale, di economia circolare e sostenibile, ponendo al centro la comunità e il suo sviluppo in termini di vivibilità. Alla fine di questa prima fase, e dopo avere presentato a fine marzo il progetto a Sant’Andrea con alte cariche politiche nazionali e regionali o a intellettuali, si avvieranno le prime azioni che coinvolgeranno la comunità locale, e, se, tutto andrà come dovrebbe essere, sarà esportato alle altre comunità in modo capillare. Ma se dovesse funzionare, come tutti noi ci auguriamo che sia, ripopolare il piccolo centro attraverso la cura del sociale, la promozione e valorizzazione del territorio, del paesaggio dei beni culturali, etc., etc., perché nessuna istituzione governativa ha mai pensato, prima d’ora, a chiamare questi due professionisti pluri premiati, nella formazione e gestione dei Beni naturali: uno psicologo saggista e un architetto, che già in passato hanno risolto situazioni peggiori di queste?

Sant’Andrea di Conza