Sindacati e operai di IIA chiedono incontro al Mimit e di fermare la trattativa tra Leonardo e Seri

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Valle Ufita. Industria Italiana Autobus ultima chiamata. Per le segreterie provinciali dei sindacati, e per le tute blu dello stabilimento di valle Ufita,”il tempo è scaduto”. Perché se si continua così,scrivono in un comunicato Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Uglm,”si rischia dib perdere l’unica azienda italiana che produce autobus”. Secondo gli operai di valle Ufita si sta facendo”melina”.

Al Governo e all’interno di chi detiene il pacchetto azionario di maggioranza. Per questo chiedono, alla sottosegretaria al ministero del Mimit, Fausta Bergamotto, di convocare il tavolo di crisi. E, soprattutto, che fermi la trattativa privata tra l’uscente Leonardo, socio pubblico, e il gruppo Seri per la cessione del 28,65 per cento della sua quota azionaria. Sarebbe come decretare, se ciò dovesse avvenire, la”completa privatizzazione dell’azienda”.

Nel documento, quindi, si esprime una”forte preoccupazione”. Oltre a nutrire una serie di dubbi. La prima riguardo al fatto che, questa operazione in corso, per adesso si hanno solo notizie,”non può non essere non nota ad Invitalia ed al Governo”. E poi anche perché con le organizzazioni sindacali ed i lavoratori di IIA tenuti fuori completamente dalla discussione, tutto questo”avviene senza conoscere piani industriali e senza tener conto della eventuale affidabilità dei potenziali acquirenti”. Nel caso del gruppo Seri, dei fratelli casertani Civitillo, possiamo dire che in Irpinia non hanno lasciato un buon ricordo: in due aziende, infatti, hanno solo licenziato.

L’incontro richiesto, perciò, si ritiene”non più rinviabile”. Come già annunciato, nel novembre scorso dalla stessa sottosegretaria al Mimit. Ovviamente i sindacati provinciali, guidati da Galano, Morsa, Altieri, Zaolino e Iacovacci, in ordine di firma, vogliono la presenza degli azionisti e delle aziende che ha no presentato le offerte di acquisto, oltre che per conoscere il piano industriale per IIA. Allo stesso tempo, però, ritengono indispensabile”il blocco di qualsiasi trattativa per la cessione delle quote azionarie, spostando la discussione in un incontro plenario al dicastero che si occupa di Sviluppo”. Se si dovesse, invece,”continuare a fare melina” le organizzazioni sindacali si troveranno costrette”ad attivare iniziative di protesta affinché venga garantito il futuro ai lavoratori e al territorio di Flumeri”.