Il premio Oscar Storaro incontra gli studenti del Regina Margherita-da Vinci: coltivate le vostre passioni

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Sottolinea più volte la centralità che riveste la luce per un direttore della fotografia Vittorio Storaro, tre volte premio Oscar per la fotografia, nel raccontarsi agli allievi dell’Istituto Comprensivo Regina Margherita-Leonardo da Vinci. L’occasione è offerta dal progetto “Educare lo sguardo”, realizzato con il Piano Cinema e Immagini per la Scuola, promosso dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero delle Attività Culturali e del Turismo con il coordinamento scientifico del regista Roberto Flammia.  Ad intervistare Storaro il direttore della scuola di cinema “Pigrecoemme” Rosario Gallone e il docente di Discipline Cinematografiche dell’Università di Salerno, Marco Pistoia

Storaro spiega come più che direttore della fotografia ami definirsi ‘autore della luce’ “poichè ogni inquadratura nel girare un film è legata alla presenza o assenza della luce. Il colore applicato alla luce assume, dunque, un significato simbolico, che ne determina quindi anche l’utilizzo all’interno di una scena”. Chiarisce come “il direttore della fotografia ha un ruolo non meno centrale di quello del regista, se l’uno dirige gli attori, l’altro costruisce le scene. Ecco perchè gli Oscar che ho vinto sono stati sempre il frutto di collaborazioni feconde con registi con i quali c’era un’intesa speciale, da Francis Ford Coppola a Bernardo Bertolucci. Per realizzare un bel film è necessario il contributo di tutte le figure che lavorano su un set, dal costumista allo sceneggiatore”. Un racconto, a tutto campo, quello di Storaro, figlio di un proiezionista della Lux Film, indirizzato al cinema fin da giovanissimo, dalla formazione al Centro sperimentale di fotografia agli esordi. “Dopo le prime esperienze come secondo aiuto e un solo film da assistente – spiega Storaro – fu  Scarpelli a dire: “Senti regazzi’, méttite in macchina che ne sai molto di più di tanti che conosco”. Il film era di Ugo Tognazzi, Il mantenuto. Me lo ricordo ancora” Quindi l’invito rivolto ai ragazzi a “Ciascuno di voi ha un potenziale. Dovete comprendere la vostra vocazione, il linguaggio attraverso il quale riuscite ad esprimervi meglio, che sentite parte di voi e dedicarvi ad esso con amore e determinazione”.

Nella sua lunga e gloriosa carriera, Storaro ha conquistato  l’Oscar per Apocalypse Now, per Reds e L’Ultimo Imperatore.Tra i tanti grandi nomi con i quali ha lavorato, Salvatore Samperi, Woody Allen, Luca Ronconi, Warren Beatty, Luigi Bazzoni. Ha ricevuto tre lauree Honoris Causa ed ideato un sistema di ripresa innovativo utilizzabile sia nel cinema che nella tv, Univisium che ha fatto il suo esordio nella serie “Dune” del 2000.

A introdurre l’iniziativa il sindaco di Avellino Gianluca Festa e la dirigente scolastica Paola Gianfelice che hanno sottolineato il ruolo a cui è chiamata la scuola, offrendo agli studenti una formazione a tutto campo, che consenta di aprire i loro orizzonti e comprendere il tempo in cui vivono