Strage dell’Acqualonga, emessa la sentenza nel processo d’Appello: condannati anche gli assolti in primo grado

Arrivano le condanne anche in Appello per gli indagati nella strage del bus

0
1030

Strage bus Acqualonga, emesso il verdetto dalla Corte di Assise di Appello di Napoli. I giudici di secondo grado hanno riformato la sentenza emessa in primo grado dal tribunale di Avellino. Giovanni Castellucci, l’ex amministratore delegato di Autostrade e Atlantia, è stato condannato a sei anni dopo essere stato assolto in primo grado. Anche gli altri dirigenti di Aspi, Mollo, Fornaci e Perna hanno ricevuto condanne di sei anni. Tuttavia, le condanne per Spadavecchia e Berti sono state ridotte a 5 anni, mentre Marrone, De Franceschi e Gerardi sono stati condannati a 3 anni ciascuno. Confermate, infine, le condanne per Lametta e Ceriola.

Nella sentenza di primo grado, pronunciata nel gennaio 2019 dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino Luigi Buono, Gennaro Lametta, il titolare dell’azienda che operava il bus, fu condannato a 12 anni di carcere, in linea con la richiesta dell’accusa. Antonietta Ceriola, dipendente della Motorizzazione civile di Napoli, ricevette invece una condanna a otto anni, invece dei nove richiesti. I dirigenti di Autostrade, Gianluca De Franceschi e Nicola Spadavecchia, furono condannati a sei anni. Paolo Berti e Gianni Marrone, rispettivamente il direttore di tronco di Autostrade e un dipendente della concessionaria, furono condannati a 5 anni e 6 mesi. Inoltre, due dipendenti di Aspi, Michele Renzi e Bruno Gerardi, furono condannati a 5 anni. Al contrario, Giovanni Castellucci, il direttore generale di Autostrade, Riccardo Mollo e i dipendenti Michele Maietta, Massimo Fornaci, Marco Perna e Antonio Sorrentino furono assolti.

Il procuratore generale della Corte di Assise di Napoli nel maggio scorso ha chiesto che tutti gli imputati venissero condannati. Il pg del tribunale partenopeo ha chiesto 10 anni di reclusione per Giovanni Castellucci, Riccardo Mollo, Massimo Fornaci, Marco Perna, Michele Maietta e Antonio Sorrentino. Per Nicola Spadavecchia, Gianluca De Franceschi, invece il pg, ha chiesto la conferma della condanna di primo grado, che li ha visti condannati a 6 anni di reclusione. Mentre per Paolo Berti e Gianni Marrone ha chiesto la conferma ai 5anni e 6 mesi di reclusione, per Michele Renzi e Bruno Gerardi condannati a 5 anni di reclusione. Nella sua requisitoria il pg Buda ha ribadito più volte che “le assoluzioni, sono state un’ingiustizia”.

La sentenza di secondo grado relativa alla Strage di Acqualonga ha concluso il processo d’appello, a dieci anni un decennio e due mesi dall’incidente avvenuto il 28 luglio 2013, considerato il più grave nella storia italiana. In quell’occasione, un bus turistico noleggiato in una gita religiosa precipitò in una scarpata dopo un volo di trenta metri sulla tratta di Monteforte Irpino dell’autostrada A16 Napoli-Canosa, causando la morte di 40 persone.