Sub tutela dei, Airoma inaugura la mostra dedicata al giudice Livatino. E al Duomo arriva la reliquia del Beato

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Sarà il carcere borbonico di Avellino ad accogliere dal 6 al 12 novembre  la mostra in memoria del giudice Rosario Livatino dal titolo “Sub tutela dei”. Il percorso espositivo nasce dalla volontà di far conoscere al grande pubblico la splendida figura del magistrato siciliano che ha operato per tutta la sua carriera nell’agrigentino, ucciso dalla mafia nel 1990 e beatificato il 9 maggio 2021. Lunedì 6 novembre, alle 16.30, al Carcere Borbonico l’inaugurazione alla presenza del procuratire Domenico Airoma, vicepresidente del Centro studi Livatino. Ad accompagnare la mostra sarà anche un momento di confronto “Il compito quasi sovrumano del giudicare: l’eredità di Rosario Livatino”, in programma il 9 novembre alle 16. A relazionare saranno il procuratore Airoma, l’onorevole Chiara Colosimo, presidente Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, l’avvocato Carlo Torti della Libera Associazione Forense. In occasione della mostra il Duomo di Avellino ospiterà la reliquia del Beato Rosario Livatino. Alle 18 sarà celebrata la santa messa dal vescovo Arturo Aiello.Il giudice Livatino venne ucciso il 21 settembre 1990 sulla SS 640 Caltanissetta-Agrigento all’altezza del viadotto Gasena (in territorio di Agrigento) mentre si recava, senza scorta, in tribunale, per mano di quattro sicari assoldati dalla Stidda agrigentina, organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa nostra. Era a bordo della sua vettura, una vecchia Ford Fiesta color amaranto, quando fu speronato dall’auto dei killer. Già ferito da un colpo ad una spalla, fu raggiunto dopo poche decine di metri e freddato a colpi di pistola. A lungo aveva indagato sui rapporti che rivelavano luce gli interessi economici e gli affari della mafia a partire dalla guerra di mafia a Palma di MontechiaroNella sentenza di condanna dei suoi assassini si legge: «perseguiva le cosche mafiose impedendone l’attività criminale, laddove si sarebbe preteso un trattamento lassista, cioè una gestione giudiziaria se non compiacente, almeno, pur inconsapevolmente, debole, che è poi quella non rara che ha consentito la proliferazione, il rafforzamento e l’espansione della mafia».La mostra sarà visitabile dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19.