Torna il Palio della botte, rivive il sogno di don Emilio

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Ritorna l’11 e 12 agosto nel cuore di Avellino il Palio della Botte, dopo gli anni di pausa imposti dal Covid. Un rito amatissimo dalla comunità che vedrà sfidarsi ancora una volta A le sette contrade di Avellino: Bellezze, Parco del Principe, Porta Beneventana, Porta Napoli, Porta Puglia, Terra e Tuoppolo. A precedere la gara la sfilata del corteo storico, con abiti medievali, impreziosita dal passaggio della carrozza del Principe Caracciolo e del carro con il Tesoro, accompagnati da cinquanta sbandieratori e cavalieri toscani e dai trombonieri di Cava de’ Tirreni. Dopo la lettura del bando da parte i inizia il Palio vero e proprio: tutte le contrade, partendo dalla Chiesa di Monserrato, si sfidano facendo rotolare con una spranga ricurva una botte di circa due quintali, spingendola lungo Corso Umberto I, per un percorso in salita di 450 metri di lunghezza. La vittoria del Palio viene assegnata alla contrada che avrà raggiunto nel minor tempo la Fontana di Bellerofonte.

La tradizione rievoca un’antica gara organizzata per celebrare la presa della città da parte della signoria dei Caracciolo e il contemporaneo ritrovamento in contrada Tuoppolo di un affresco raffigurante la Madonna di Costantinopoli. A farlo rivivere nel 1997 don Emilio Carbone, parroco della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli che ha sempre creduto nella gara come strumento per rilanciare il centro storico e promuovere l’aggregazione Protagonisti anche i piccoli con una gara a loro dedicata. E proprio ai piccoli è dedicato l’appello lanciato da Parco del principe a bambini e ragazzi desiderosi di partecipare al Palio. La gara di quest’anno sarà anche l’occasione per ricordare Cesare Ventre, tra i grandi protagonisti delle scorse edizioni del Palio, scomparso quest’anno.

Nel 2019 l’ultima edizione vinta da Contrada Bellezze. Nel marzo scorso una suggestiva mostra ha raccontato la tradizione cittadina attraverso l’esposizione di fotografie e costumi.