Truffa Bonus edilizi, sequestro da 3,5 mln dalla Guardia di Finanza. Minale: “E solo una prima trance dell’indagine”

Il colonnello della Guardia di Finanza sull'operazione della Gdf sulla truffa bonus edilizi "Siamo partiti da un prestanome noto nella provincia di Avellino."

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“Le indagini sono iniziate nel novembre del 2022  hanno portato questo sviluppo importante. Abbiamoeffettuato un primo sequestro di crediti fittizi che è una prima trance di indagine molto più complessa ed articolata”. E’ quanto afferma il Colonnello della Guardia di Finanza di Avellino, Salvatore Minale,  dopo l’ulteriore e significativa  operazione  portata avanti  dalle fiamme gialle contro le truffe sui bonus edilizi. “Avellino si conferma interessata a questo fenomeno – continua  il colonello – E penso che  l’attenzione riposta nel settore dalle forze dell’ordine, in particolare modo della Guardia di Finanza, Procura e Agenzia delle Entrate, che hanno stipulato anche un protocollo d’intesa a contorno, hanno consentito di affinare le tecniche investigative, di sfruttare le sinergie tra gli attori istituzionali presenti e ottenere nell’immediatezza risultati importanti.Abbiamo seguito un filone di indagine, sviluppando notizie acquisite sul territorio – afferma il colonnello Minale – Partendo da un prestanome noto nella provincia di Avellino, ricostruendo il giro di richieste che sono state inviate all’Agenzia delle Entrate per ottenere questi due dati relativi ai bonus edilizi”.

“E abbiamo accertato anche che la maggior parte dei casi, i contribuenti non avevano alcun requisito per ottenere, non erano possessori di immobili . Alcuni di loro erano anche precettori del Reddito di Cittadinanza oppure avevano precedenti per truffa. Inoltre le fatture  utilizzate per giustificare i lavori erano tutte operazioni inesistenti emesse da una società ubicata nella provincia di Vicenza – svela – Che non aveva alcuno requisito, una vera cartiera . Non aveva  sede legale e  amministrativa  e non presentava dichiarazione dei redditi e aveva amministratori che erano prestanomi. Gli elementi raccolti hanno consentito di formulare una richiesta all’autorità giudiziaria di sequestro di questi crediti che per fortuna siamo riusciti a bloccare prima che venissero monetizzati per gli stessi motivi – ammette – Attendiamo anche altri provvedimenti per gli importi sono molto più elevati.   Sono ancora in corso delle indagini per individuare i responsabili di questi prestanomi sul territorio e soprattutto di sequestrare laddove hanno monetizzato il credito di Novara dove sono finiti i soldi”.  “E’ chiaro che quando troviamo un prestanome c’è qualcuno che cerca di emulare un colletto bianco che conosce perfettamente le norme Molti cittadini hanno visto quando è difficile accedere ai bonus.

“È difficile fornire una stima a livello nazionale. Finora, abbiamo condotto tre importanti indagini, tra cui un sequestro record di oltre 1 miliardo e 700 milioni di crediti falsi e un altro di 5 milioni di euro che coinvolgeva una figura di spicco ad Avellino. Con quest’ultimo sequestro, dovremmo arrivare a un totale di 20-25 milioni di euro sequestrati. È un dato allarmante, considerando l’importo totale di oltre 1 miliardo e 800 milioni di crediti falsi sequestrati solo nella provincia di Avellino.”