Uomo morto ad Atripalda, la ricostruzione della vicenda

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Atripalda –  La dottoressa Elena Picciocchi, medico legale incaricato, ha chiarito il giallo che si è consumato nella cittadina della Valle del Sabato, rievocando una tragedia consumata otto anni fa nella stessa abitazione. Non ci sono dubbi sulla morte naturale.

Michele Naccarelli, 55enne della zona, è stato rinvenuto cadavere nella sua abitazione di Contrada Pettirossi. Quella stessa casa dove nel 2012 aveva ucciso la moglie, Fabiola Speranza, 45 anni, sparandole sette colpi di pistola, al culmine dell’ultimo litigio.
Il 55enne aveva raccontato dell’omicidio ai carabinieri, consegnandosi in caserma. La moglie aveva provato a fuggire, ma era stata raggiunta dai colpi di pistola che l’avevano freddata. Il corpo era stato rinvenuto poco distante dall’ingresso dell’abitazione di due piani dove i coniugi abitavano. La posizione del cadavere aveva avvalorato la tesi della fuga della donna prima che il marito le sparasse.

L’uomo, incensurato, in primo grado era stato condannato a dodici anni, pena poi ridotta a dieci anni in Appello.  Ieri pomeriggio il corpo dell’uomo è stato trovato da uno dei figli. Il cadavere era in un lago di sangue.  Sembra che l’uomo abbia avvertito un malore. Forse cadendo ha sbattuto la testa e così la ferita  ha provocato la copiosa fuoriuscita di sangue.

In contrada Pettirossi sono intervenuti anche i militari della Sezione investigazioni scientifiche dell’Arma. Naccarelli, da quando era stato rilasciato per buona condotta, era tornato a vivere ad Atripalda e cercava di mettersi alle spalle quel dramma. Un litigio, probabilmente legato a un licenziamento dell’uomo, che era finito male. Quei sette colpi di pistola non avevano lasciato scampo a Michele Naccarelli. Ieri sera la sua vita si è spenta in quella casa che era stata teatro dell’omicidio.