Valle Ufita, nasce il Comitato tecnico di emergenza per il monitoraggio e la tutela dell’ambiente

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Foto: nuovairpinia.it

Valle Ufita. I lavori per l’ Alta Velocità e l’alta Capacità stanno compromettendo la fisionomia di questo territorio. La tratta che lo attraversa, da Apice ad Orsara di Puglia,”nonostante lo slancio economico e sociale previsto” produce però”effetti collaterali dovuti all’impatto ambientale”. Così scrive il neonato Comitato tecnico di emergenza per il monitoraggio e la tutela dell’ambiente intercomunale. È un comitato aperto, quello appena costituito da Enzo Flammia, sindacalista Uil, gli avvocati Rocco Barrasso, Fiorina Guarino, Domenico Primarosa, e Rocco Fasulo. Che si autodefiniscono”sentinelle e promotori del territorio. E non si pongono in maniera trasversale rispetto ai Comuni e alle amministrazioni pubbliche, ma cercheranno, insieme,”di sostenere le ragioni dei cittadini che lamentano incessanti danni, per individuare soluzioni tecniche e gestionali orientate alla sostenibilità ambientale”.

Lo sviluppo in valle Ufita non è tutto oro:”consumo di territorio verde, danni all’agricoltura, la cementificazione che modifica le condizioni paesaggistiche, polveri sottili, traffico urbano ed extraurbano dei mezzi pesanti, danni ad abitazioni civili, strade e sottoservizi”. Ma è, per il Comitato, uno”scotto da pagare, in cambio di una promessa di sviluppo”. Lo Stato, a questo punto, si dovrà”adoperare  per completare le opere necessarie” in modo da poter vivere in un contesto sano, civile e rispettoso della vita e dell’ambiente. Il Comitato appena costituito, poi,  è nato”dalla volontà di contenere la rabbia dei cittadini”. Ritiene che si possa evitare”la distruzione, in modo repentino, delle campagne e il prosciugamento dei pozzi denunciato, in ogni zona trivellata, per realizzare la galleria”. Per questo il Comitato intende collaborare”con chi sta lavorando in modo virtuoso”. La preoccupazione, anche per l’incertezza del completamento della infrastruttura,”resta alta”: perché, le segnalazioni che giungono, sono continue in merito a danni di vario tipo: “vibrazioni alle case, schiacciamento delle strade, inquinamento del territorio con spostamento di falde acquifere lungo il percorso della galleria”.

Giancarlo Vitale