Acs, anche i politici nell’agenda di Gabrieli: l’inchiesta si allarga

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Non solo Barbara Matetich. Alla corte di Amedeo Gabrieli c’erano anche altri esponenti della politica cittadina, tutti nomi noti nell’inchiesta, che presto potrebbero emergere insieme alle attenzioni che il manager dell’Acs riservava alle loro attività extrapolitiche. Nella rete trasversale di Amedeo Gabrieli c’erano almeno altri due consiglieri comunali attualmente in carica, a cui l’Azienda Città Servizi aveva sponsorizzato attività di familiari di un consigliere comunale del Partito Democratico. Senza dimenticare l’appoggio ad d un sindacalista amico, cui Gabrieli indirizzava tutto il personale e chiedeva anche l’iscrizione alla sua sigla sindacale. Infine sempre foraggiata anche la coop sociale di un altro ex consigliere comunale, che stava tentando, sempre tramite Acs di avere anche appalti in una cittadina dell’hinterland avellinese. Insomma, un quadro abbastamnza articolato e soprattutto un vero e proprio “foraggiamento” ad attività in qualche modo collegate a rappresentanti della vita politica cittadina. Nell’agenda dell’Acs, insieme ai benefit che il dominus della società riservava per sè e per i suoi più stretti familiari c’era dunque anche questo aspetto, un collegamento tra la politica e l’azienda pubblica che Gabrieli aveva sempre coltivato con assoluta cura. E questo emerge dalle intercettazioni e dalle acquisizioni che gli agenti della Squadra Mobile prima e i militari del Nucleo di Polizia Tributaria in una seconda fase, hanno eseguito a carico degli indagati nell’ambito di questo procedimento. La base logistica dove Amedeo Gabrieli organizza le serate elettorali è la Casina del Principe, “da Carmine” dice ad un interlocutore riferendosi probabilmente ad uno dei titolari della struttura di Via Francesco Tedesco. Tra il 23 e il 26 maggio Gabrieli effettua un vasto giro di chiamate per invitare persone alla cena elettorale. E non manca qualche passaggio “divertente”. Come qualcuno degli invitati che gli rappresenta come stesse girando tutte le cene organizzate dai candidati. “Ahah(ride) ho capito,e vabbene io sto facendo le cene per tutti sono andato pure alla cena di coso, di…”. E Gabrieli gli risponde: “Lo so, va bene, ma se vieni mi fa piacere”.
IL VOTO DI SCAMBIO, NON LO FACCIO
E c’è la ormai famosa intercettazione del De Luca al quadrato. Ovviamente si tratta di due De Luca, candidato alla presidenza e al consiglio regionale.
Amedeo: ho capito perfettamente che cosa mi volete dire, ma se io oggi vi chiedessi un appoggio elettorale?
Sergio: io ve lo do lo stesso
Amedeo: sarebbe voto di scambi e io non lo faccio
Sergio: non è vero, perchè io non vi dò il voto perché, ehh, voi avete (incompr.)
Amedeo: (incompr.) io voto De Luca al quadrato
Sergio:De Luca

LA RICOSTRUZIONE DELLE INDAGINI
    AVELLINO- Un “sistema” criminale che ha consentito per anni affidamenti illegittimi, assunzioni senza rispettare le graduatorie del centro per l’Impiego ed in particolare per favorire quelle coop che erano pronte a fungere da semplice contenitore delle assunzioni decise, almeno quello che emerge fino ad ora, dall’amministratore unico dell’Azienda Città Servizi Amedeo Gabrieli. Fondamentale riscontro a questa ipotesi investigativa è arrivata il 20 giugno scorso, qualche settimana prima che si arrivasse al blitz a Palazzo di Città e nelle abitazioni dei primi nove indagati, dalla titolare di una coop. Lo scenario non era ancora chiaramente delineato, mentre era a pieno regime invece l’attività degli agenti della Squadra Mobile agli ordini del vicequestore Marcello Castello sulle attività sul fronte dei parcheggi e degli affidamenti per verde pubblico sul territorio cittadino. E già erano emerse anomalie, quelle che poi portarono alle perquisizioni di luglio. 
Ma come funzionava il sistema ideato da Amedeo Gabrieli per ottenere l’assunzione delle persone a lui legate? Ecco quello che  ha raccontato un testimone, poi indagato anche nella prima tranche dell’inchiesta, alla polizia giudiziaria. La domanda da parte degli agenti agli ordini dell’ispettore Belfiore è chiara. Avete altri rapporti lavorativi con l’Acs (Azienda Città Servizi ndr). Il testimone dunque introduce proprio quella vicenda di un accordo finalizzato a far assumere quattro persone, legate a Gabrieli, fittiziamente nella coop come soci, ma di fatto e a tutti gli effetti pagati dall’Acs. “Si, alcuni soci della cooperativa……….. prestano servizio di pulizia al teatro comunale “ C. Gesualdo" periodicamente, e ai servizi igienici della villa comunale, e del mercato, tali soci son I’A.C.S. ha stipulato un accordo informale che mi riservo di fornire copia con il quale si impegna a pagare i suddetti servizi per periodi trimestrali alla cooperativa, aflinché faccia lavorare esclusivamente queste quattro persone. Voglio evidenziare che il contratto è solo informale poiché il rapporto di lavoro è diretto tra I ‘A.C.S. ed i quattro nominativi, ai quali viene dato incarico di effettuare un numero determinato di ore per le pulizie dei locali su indicati. Ognuno di loro viene pagato circa 500,00 euro anticipati da parte della cooperativa. che vengono reintegrati mensilmente sul conto corrente della cooperativa da parte dell ‘A.C.S.”. "Le suìndicate persone sono state inserite all’interno della cooperativa su esplicita richiesta nominativo dell’amministratore unico dell’A.C.S. Gabrieli Amedeo, afiìnché lavorassero costantemente, a tal fine le abbiamo inserite in lavori di pulizia che vengono gestiti dall ‘A.C.S. e remunerati dalla stessa. La cooperativa funge solo ed esclusivamente da Ufficio dove appoggiare in qualità di soci i suindicati nominativi. Ribadisco che in merito ai quattro nominativi sopra indicati, la cooperativa non percepisce alcun pagamento ma vengono pagati direttamente dall ‘A.C.S. ricordo con  precisione che prima di essere inseriti in qualità di soci nella nostra cooperativa gli stessi svolgevano identico lavoro in altra cooperativa sempre gestita dall ‘A.C.S. e sempre pagati direttamente dall’A.C.S. E’ utile evidenziare che I ‘amministratore Gabrieli Amedeo mi chiese espressamente di inserire in qualità di socii    suddetti nominativi affinché il  pagamento del servizio avvenisse tramite la cooperativa, per cui non troverete mai un pagamento diretto alle persone indicate ma ciò avviene tramite Ia mia cooperativa. Sono a conoscenza che esistono altre cooperative all’interno delle quali vi sono soggetti indicati espressamente dal Gabrieli  Amedeo che svolgono attività similari gestite e pagate dall’A.C.S. tramite le cooperative stesse".
 Questo il quadro in cui operava dunque il sistema realizzato dall’amministratore unico dell’Acs e dalle Onlus collegate e a cui imponeva i nomi degli operai soci.  
Le indagini di Squadra Mobile e Guardia di Finanza però non sono ancora definite. Anzi proprio questo step investigativo, che ha portato alla misura cautelare firmata dal Gip Giovafrancesco Fiore, potrebbero portare a nuovi sviluppi nell’indagine. E’ chiaro che ora si tratta di comprendere come per anni è stato possibile che esistesse una gestione assolutamente privatistica di una società pubblica senza alcun controllo. Anche se le segnalazioni da Piazza del Popolo non sono mancate, nella filiera dei controlli qualcosa è sicuramente venuta meno. E non è escluso che anche su questo fronte possano esserci presto delle novità dalle indagini coordinate dal Procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio e per qualche giorno ancora dal pm Elia Taddeo. Una parentesi di indagine che ha aspetti più tecnici rispetto a quella che ha riguardato la prima fase. E anche per questo pottrebbero essere fondamentali gli sviluppi che arriveranno dagli interrogatori. aerre