Al via la campagna “Ecolimpiadi” di Legambiente: al centro lo sport per orientare i giovani

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Al via la prima edizione di “Ecolimpiadi”, la campagna di Legambiente realizzata con il supporto di Ecopneus e Hines come partner principali e con la partecipazione di diverse federazioni sportive italiane.

Un viaggio in quattro tappe: Napoli il 13 aprile, Bari e Milano a maggio, Roma a giugno. In ognuna saranno realizzate giornate tematiche dedicate alla pratica sportiva, rivisitata in chiave green, a cui prenderanno parte anche atleti e testimonial sportivi.
Il taglio del nastro della campagna a Napoli, candidata a Capitale Europea dello Sport 2026.

“Ecolimpiadi” inizia il suo viaggio giovedì 13 aprile a Scampia (NA) presso lo “Stadio Antonio Landieri”/”Parco dei Cinque Continenti e della non violenza”. Luogo simbolo della rigenerazione urbana: il campo da calcio – realizzato con gomma riciclata da pneumatici fuori uso – è stato riqualificato grazie al Comune di Napoli e al “Protocollo contro l’abbandono dei Pneumatici Fuori Uso nella Terra dei fuochi”, siglato dal Ministero dell’Ambiente, Prefetture e Comuni di Napoli e Caserta ed Ecopneus.

Un’alleanza, quella tra sport e ambiente che, se incentivata, può condurre a risultati straordinari. Lo sport, infatti, svolge una funzione determinante soprattutto per le giovani generazioni, veicolando valori positivi specie se ad assumerli sono gli “idoli” sportivi; ed è un potente strumento di inclusività, rappresentando una chiave di integrazione e riscatto.

Un binomio che però, in Italia, si sta sviluppando solo negli ultimi anni, in ritardo rispetto ad altre nazioni europee. Facendo riferimento solo al settore calcio, secondo i dati raccolti nel Responsiball Ranking 2021, l’Italia è solo al 12° posto nella classifica di sostenibilità. A pesare la scarsa cultura ambientale all’interno delle società sportive, che porta spesso all’assenza di figure professionali specializzate sui temi di corporate social responsability, e le carenze degli impianti e delle strutture, spesso inadeguate ed inefficienti dal punto di vista energetico.

Non solo stadi, ma anche palazzetti per il basket e la pallavolo, arene di atletica leggera, autodromi, piscine, piste da sci. Strutture in larga parte “vecchie”, considerato che per oltre il 60% risalgono a prima del 1980i, e dispendiose sul piano energetico. Ogni anno, secondo le stime dell’Istituto di credito sportivo, questa inefficienza produce emissioni climalteranti e uno sperpero pari a più di 800 milioni di euro.

“Ecolimpiadi”, in questo senso, mette in luce le criticità degli impianti sportivi e mostra alcuni esempi virtuosi di come queste sono state superate (o aggirate) tramite opere di riqualificazione e rigenerazione, urbana e sociale. Con l’auspicio che questo racconto possa promuovere un’azione, ancora molto trascurata in ambito sportivo, di raccolta dati e misurazione di impatto-beneficio delle possibili azioni da mettere in campo. Insomma, c’è ancora molto da fare sul tema, anche se di recente si sta sviluppando un crescente interesse da parte di molti attori coinvolti: dalle Società Sportive professionistiche italiane con iniziative caratterizzate dalla sostenibilità ambientale al protocollo d’intesa siglato ad aprile 2019 dal Ministero dell’Ambiente con il CONI e con Sport e Salute per la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali legate allo sviluppo sostenibile.