Appello alla pace: Avelino partecipi alla manifestazione di Roma

0
722

 

A tutte le donne e gli uomini di pace della provincia di Avellino
Faccio un appello ad organizzare un pullman per partecipare alla iniziativa per la pace che si svolgerà il 16 gennaio prossimo a Roma. Un’altra manifestazione simile si svolgerà sempre il 16 gennaio a Milano.
Ho scritto ripetutamente sul tema della pace e contro la "terza guerra mondiale a pezzi" nel quale siamo immersi senza che nessuno se ne renda conto.
Sono stato, anzi, uno dei pochi che in Italia parla di "terza guerra mondiale" fin dall’11 settembre 2001 e molti di quelli che oggi, dopo che lo ha detto Papa Francesco, usano anch’essi tale espressione, fino a qualche anno fa negavano che fossimo in guerra. Qualcuno, dello stesso movimento pacifista, si è fatto anche coinvolgere dalle presunte "missioni di pace" che di pace non sono mai state.
Questa guerra è già costata all’Italia diverse centinaia di vittime ed altre si stanno per aggiungere. Ad oggi sono 322 i militari morti a causa dell’Uranio Impoverito usato durante i bombardamenti nelle zone di Guerra dove i soldati italiani hanno operato, dal Kossovo, all’Afghanistan, all’Iraq. Altri 3700 soldati sono attualmente malati e rischiano di aggiungersi ai 322 già deceduti. Molti sono i soldati della provincia di Avellino deceduti per tali patologie devastanti causate dalla esposizione all’uranio impoverito.
Credo sia importante che da Avellino parti per Roma un gruppo di persone che si impegni poi sul territorio a promuovere iniziative per la pace.
Il governo, in spregio della nostra Costituzione, ha deciso l’invio di 450 soldati sulla diga di Mosul, nel cuore della guerra. Un altro contingente militare verrà inviato in Libia, anche qui nel cuore di una guerra feroce e sanguinaria che il cosiddetto "occidente", e anche l’Italia, ha scatenato. È probabile che molti giovani irpini possano essere fra coloro che si arruoleranno senza sapere a che cosa vanno incontro.
È nostro dovere di uomini e donne di pace salvare le vite ed impedire che nostri giovani conterranei mettano a rischio la propria per gli affari delle multinazionali del petrolio o di quelle delle armi.
Vi prego dal profondo del cuore di dare una svolta alla stagnante situazione della provincia Irpina dove nulla si muove e tutti sembriamo chiusi in noi stessi, incapaci di reagire e di fermare questa dannata guerra che va avanti da troppi anni. 
Sentiamoci, telefonatemi, organizziamoci per la pace, l’unica cosa per la quale vale la pena di impegnarsi senza tregua.

 

Giovanni Sarubbi