Carrella e la magia dell’Isola che c’è, l’incantesimo della natura

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“Frequentare un’isola comporta una serie di responsabilità, anche sociali, come custodire storie e segreti”. Lo sottolinea Virginia Carrella nella prefazione a “L’isola che c’è” di Filomena Carrella, giornalista e docente, edizioni Il Papavero, omaggio alla bellezza dell’isola di Filicudi a partire dalla sua natura incontaminata. Ne sono un esempio le foche monache che vivevano e forse vivono ancora oggi nella grotta più grande delle isole Eolie. Carrella consegna una favola preziosa. Protagonisti delle pagine di Carrella due fratellini, Zen e Peonia, che, in vacanza su quell’isola fatata, impareranno ad apprezzare la natura e il valore delle relazioni e della famiglia.  A Peonia non fanno paura le storie sulle creature marine “lei ama questa distesa di acqua e non crede alle storie di alieni trasformati in mostri marini…Il mare, la spiaggia è come una casa per lei, anzi nelle forme strane dei sassi è come se trovasse il viso dei suoi amici”.  Carrella riesce a ricreare l’atmosfera di incantestimi e magie che caratterizza gli spazi incontaminati “Tutto ha un sapore strampalato, anche le pecore che vivono sull’isola hanno un colore magnetico: camminano spesso a piedi, parlano con gli alberi, i fiori, le piante, con gli animali, preparano confetture di frutta, dolci gustosissimi, il cui profumo si espande fino al mare, richiamando anche l’attenzione dei pesci. Che bello, tutti parlano con tutti e ognuno ha senpre il desiderio di dialogare anche con loro due che sono solo dei bambini, nessuno li evita e tutti stanno ad ascoltarli per ore: ma che mondo è?”

Bellissima la scena in cui uomini e animali si ritrovano uniti a pregare per Bebelle che, vittima della foga che accompagna la giovinezza ingoia inavvertitamente il cellulare. Bebelle è terrorizzata, ha un dolore fortissimo allo stomaco, una signora dallo sguardo tenero e materno l’aiuta col ghiaccio. Si avvicinano tre o quattro uomini, uno ha tra le mani una siringa. Bebelle sente l’ago trapassarle la pelle. Grazie a un elicottero arrivano infermieri e veterinari specializzati. Intanto, la notizia fa il giro del mondo, la foto della foca sdraiata sulla spiaggia e il suo pianto hanno toccato il cuore della gente. Poichè, ci ricorda Carrella, “quando insieme tante mani, cuori e tanta energia positiva si muove tutta nel verso giusto, proprio in quel momento il miracolo accade”. La foca è salva senza aver dovuto subire nessun intervento.

E’ la stessa Carrella a sottolineare come “La magia di quest’isola siciliana ancora incontaminata, la purezza degli abitanti, l’aria, la luce, il mare, i colori e i sapori, che le attribuiscono quell’atmosfera quasi surreale, andrebbero tutelati e protetti, come andrebbe protetta la flora e la fauna e in particolare la tenerissima, buffa e simpatica protagonista di questo libro, la Foca Monaca”. 

Il ricavato dalla vendita dei libri sarà devoluto all’ENPA Salerno (Tutela e Conservazione delle Tartarughe marine) e all’Associazione Selvatika, attraverso il sostegno del progetto Selvatika -Hide &Trek.  Ad illustrare il volume Carmela Fasulo e Alina Maslowski per la cover.