Dal diario delle mie Preghiere

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Dal diario delle mie Preghiere – Pasqua 2020

di Antonietta Gnerre

Signore, sto pregando nella Chiesa dei miei pensieri.
Con le piante che benedicono i mattoni.
Il cemento della casa.
A voce bassa chiamo gli oleandri lungo le strade.
I tigli e i lecci nelle piazze deserte.
Penso ai piccoli cespugli lungo le ferrovie.
Guardo tutti i cipressi che custodiscono
i corpi nelle bare in fila.
Prego la Pasqua che accende di luce i fiori,
i ciottoli dei fiumi.
Accanto all’acqua, che fascia un ricordo
battesimale, leggo il nome di Gesù.
Poi il suo calvario, il dolore della croce.
Le lacrime della Madonna.
Il vento mi solleva nel profumo delle montagne
e in quello lontano del mare.
Così, in questo giorno di festa e di strazio,
immagino che arriveranno nuove stelle.
Più vicine alle finestre, ai balconi, ai cortili delle
nostre vite.
Alle icone e alle statue che conosco a memoria.
Signore, sto pregando insieme alla bellezza del creato
da questa trincea, con la forza di restare
nella radice della terra.
Fratello sole è con me e più tardi arriverà anche
sorella luna.
Prego e osservo le scarpe ferme.
La mascherina sul comodino, accanto all’opera
‘Le confessioni’ di Sant’Agostino.
Piango quando penso a chi sta soffrendo.
A chi non c’è più.
Questo presente sembra di non avere un passato,
un futuro. Qui viviamo con la mappa dei contagi.
E con la speranza di un vaccino.
Signore, sto pregando nella Chiesa dei miei pensieri.
Ascolto la messa.
I Parroci, i Vescovi, i Cardinali e il Santo Padre
stanno leggendo il Vangelo. Le Cattedrali
sono vuote, a Piazza San Pietro non c’è nessuno.
Anche fuori casa non c’è nessuno.
Nei miei pensieri vedo Gesù come non ho mai
fatto prima.
Riascolto il suo grido “Mio Dio, mio Dio, perché
mi hai abbandonato?”.
E ripeto ad alta voce la preghiera dei fedeli
“Veramente costui era figlio di Dio”.
Ma Gesù è risorto.
Penso alle parole di Papa Francesco “Siamo tutti
sulla stessa barca”.
Signore ti ringrazio e ti lodo in questa domenica
di Pasqua.
M’inginocchio nel corridoio di casa,
ti affido gli eroi che stanno combattendo.
Ti affido i bambini e i giovani. Ti affido i papà e le mamme.
Ti affido i nonni. Ti affido l’Italia, il mondo.