Dentice e il racconto delle guerre mondiali, dal diario del maresciallo Sabelli a fotografie e giornali

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E’ una mostra preziosa quella che consegna Pantaleone Dentice con i suoi “Percorsi della memoria” inaugurati ieri al Circolo della stampa, dove resteranno fino al 19 agosto. Un itinerario tra cartoline, foto, giornali che parte dal diario dell’Aviatore napoletano Guglielmo Sabelli, Ufficiale di Giustizia militare del Regio Esercito italiano e dalle foto di famiglia, tutti pezzi provenienti dal personale Museo realizzato negli anni, mettendo insieme i materiali ritrovati in uffici, soffitte, scantinati e scuole. E’ il giornalista Gianni Maritati a sottolineare il valore della memoria “Pantaleone si rivela un collezionista curioso e attento a tutto ciò che racconta il passato attraverso le sue testimonianze materiali: dai quadri ai mobili, dalle biciclette ai manifesti cinematografci, dalle lettere alle cartoline. E’ così che Dentice Pantaleone scopre un tesoro: foto originali e il diario personale, mai pubblicati, che erano stati conservati con cura dall’ufficiale magistrato dell’esercito italiano Guglielmo Sabelli e che risalgono alla Grande Guerra. Mi è capitato di sottolineare, più volte, che la memoria è il piedistallo del futuro, se coltivata, ci consegna gli strumenti per non ripetere gli errori del passato. Di qui l’importanza del lavoro di Pantaleone Dentice”.

E’ Dentice a spiegare come “Quando ho ritrovato queste 276 foto e la lettera del diario del Maggiore Sabelli ho intuito che tra le mani avevo una testimonianza storica della guerra. L’idea di condividere questi documenti nasce dalla volontà di farli conoscere alle nuove generazioni con l’auspicio che non ci siano più guerre in nessuna parte del mondo”. Una mostra che si carica di un valore più forte in un tempo in cui imperversa il conflitto in terra ucraina.

A prendere forma nelle pagine del diario di Sabelli le sofferenze della guerra, i disagi della vita in trincea, i terrificanti bombardamenti, l’orrore delle esecuzioni del Tribunale di guerra nei confronti dei soldati indisciplinati o disertori, le città devastate”. Durante la guerra il maggiore Sabelli prestò per due anni servizio presso il Tribunale di guerra del settimo corpo d’armata con sede a Cervignano e successivamente a Pieris, oltre l’Isonzo e a Treviso fino al giugno del 1918. Con un’istanza del 21 dicembre 1928 chiese di essere insignito per meriti della Croce di guerra, istanza cge fu accolta. Nelle foto rivivono momenti cruciali della prima e della seconda guerra mondiale, dagli ufficiali sul fronte italiano alle truppe inglesi in Italia, dalle trincee ai soldati feriti, dai prigionieri ai carri armati in azione. Foto che si affiancano a quelle dedicate alla seconda guerra mondiale, dal ruolo dell’aviazione all’assistenza delle crocerossine coi feriti fino alla visita di Mussolini al fronte. Una guerra raccontata anche attraverso le prime pagine dei giornali, dal Corriere della Sera a L’Ora o attraverso le lettere d’amore inviate dai soldati alle proprie mogli o fidanzate. Tanti gli amici che hanno preso parte all’inaugurazione, oltre al giornalista Gianni Maritati, la poetessa Antonietta Gnerre, Annamaria Picillo, il professore Carlo Santoli, l’editrice Giovanna Scuderi, la giornalista Stefania Marotti, la docente Rosa Bianco.