L’effetto europee spacca il centrodestra

Fratelli d'Italia punta su Iandoli, ma gli alleati non sono d'accordo insistono su una scelta civica che allarghi la coalizione

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Il centrodestra sembra ora il centrosinistra di qualche settimana fa, in perenne fibrillazione nel decidere sul candidato sindaco, incastrato in una giostra di toto-nomi. Una coalizione spaccata. Con Fratelli d’Italia che punta su Modestino Iandoli, come ha annunciato la presidente del partito Ines Frucillo, mettendo in conto che questa scelta avrebbe scontentato una parte della coalizione.
E così è successo: la classica fuga in avanti commentano Forza Italia e Lega, che hanno in mente altri nomi.

Non solo quello di Rino Genovese. Basta che sia un candidato con un profilo civico.
Perché gli azzurri e il Carroccio sostengono che servono anzitutto i voti, ovvero liste competitive e una guida con la faccia giusta, una idea e un programma minimo per la città. La pensano così sia il coordinatore provinciale di Forza Italia, Carmine De Angelis, sia il segretario irpino della Lega Salvatore Vecchia.

Per il centrodestra che governa il Paese – riflettono gli alleati – le amministrative di Avellino sono una gran bella occasione per piantare la bandierina su un capoluogo. Può essere una vittoria nazionale. Ma bisogna costruirla bene, senza veti pregiudiziali su simboli e civismo, allargare il perimetro dell’alleanza.

Si attende intanto la mossa del consigliere regionale Livio Petitto, che però potrebbe mollare Gianluca Festa. L’ex primo cittadino potrebbe non candidarsi, e il suo gruppo resistere candidandosi senza Petitto che andrebbe a Destra.

Ma nel centrodestra non tutti sono d’accordo ad imbarcare altri sponsor di Festa: non può essere una compagine elettorale che ricalca pedissequamente il modello dell’ex maggioranza di Palazzo di città. Almeno su questo gli alleati s’intendono.

C’è già Angelo D’Agostino che si è allontanato da tempo da Festa ed ha iniziato con Fi la corsa per l’Europa. Ed è proprio l’effetto europee che condiziona i posizionamenti del centrodestra, che convince Fratelli d’Italia ad insistere su un candidato di bandiera (di partito). Anche Frucillo guarda a Strasburgo.

Intanto il centrosinistra, che teme una grande coalizione come controparte politica, può stare tranquillo.