Forino e la memoria del ’43 nel volume di Galetta

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Ripercorre la storia della comunità di Forino nel settembre del ’43 e nel difficile processo di costruzione della democrazia il volume di Antonio Galetta “Forino dal 1943 al terzo millennio”. Sarà presentato l’8 ottobre, alle 17, presso la sala conferenze di Palazzo Caracciolo a Forino. Ne discuteranno i sindaci di Forino e Contrada Antonio Olivieri e Pasquale De Santis, il direttore del Corriere dell’Irpinia Gianni Festa,  i professori Guido Vegliante e Giovanni Tranfaglia. Modera il dibattito Mimmo Limgoniello, vicepresidente Anpi. Le letture saranno a cura di Clif Imperato di Limina Teatro.

L’8 settembre 1943 veniva annunciato l’ armistizio di Cassibile (Siracusa) firmato dal governo Badoglio, l’Italia si arrese alle Nazioni Unite, ma i nazifascisti – pronti da tempo – occuparono l’Italia. Gli italiani erano allo sbando, erano esasperati e già provati dalla guerra. Lo scontro diretto fra due eserciti sul territorio italiano, quello tedesco e quello americano, ebbe conseguenze drammatiche per la popolazione.  Dopo l’armistizio la situazione s’inasprì enormemente, perché gli occupanti nazisti requisirono ogni genere e bloccarono la distribuzione di carburante al Sud. C’erano tessere annonarie per quasi tutto, dal sapone al cibo all’abbigliamento.  Anche sull’irpinia caddero le bombe degli aerei angloamericani decisi a fermare la fuga dei tedeschi.  Molte famiglie, inoltre, ospitarono soldati americani o italiani isolati, dando loro abiti borghesi, perché le forze tedesche non li riconoscessero. E Gianni Festa a ricordare nella prefazione come il volume si fa testimonianza della necessità di difendere la democrazia, a partire dai principi di altruismo e solidarieta’ che richiamano “l’Alta qualità morale della societa contadina”, per ribadire che “le battaglie della comunità forinese per la conquista dei diritti civili rappresentano il valore della partecipazione che è il fondamento della vita democratica”

La cifra, e in qualche modo la chiave di lettura di questo libro – spiega Giovanni Tranfaglia – è data dalla dichiarazione di amore per la propria terra che Tonino Galetta mette in premessa del suo ponderoso volume”

A  prendere forma una sorta di diario pubblico “Nella narrazione delle vicende politiche e amministrative del suo paese, Tonino non manca di accompagnare i grezzi dati che riaffiorano dagli archivi comunali e provinciali con ricordi personali e commenti, dai quali risulta sempre un’idea precisa di difesa dell’ambiente e delle caratteristiche storico-architettoniche del paese, come anche una forte vocazione, anche personalmente praticata, all’associazionismo sportivo e culturale. Pur essendo stato tra i protagonisti di questa storia, Tonino non si serve tuttavia del libro per rinfocolare e alimentare polemiche vecchie e nuove, ma, appunto, per restituire in una foto di gruppo l’idea e l’immagine di un piccolo paese meridionale, nella sua difficile crescita dalla ricostruzione postbellica alla fine del secolo scorso”. Tranfaglia ricorda come Tonino è stato l’animatore della fondazione a Forino di una sezione dell’Anpi Forino-Contrada, con uno sguardo che, mentre guarda al passato, si rivolge al futuro.

“Forse è casuale, ma rilevante nella sua casualità e concomitanza, il fatto che la sezione forinese-contradese dell’Anpi, che si costituisce negli stessi giorni in cui viene pubblicato questo volume, sia dedicata ai partigiani forinesi, fra i pochi partigiani meridionali, Umberto Romito e Michele Giardino, e che questi siano i primi nomi della lunga lista di personaggi che compaiono in questo “diario pubblico”.